Scattate le manette ai polsi del sindaco e del segretario comunale per opere inutili

Redazione
Scattate le manette ai polsi del sindaco e del segretario comunale per opere inutili

Scattate le manette ai polsi del sindaco e del segretario comunale per opere inutili. Per oltre 15 anni avrebbero sperperato denaro pubblico con opere spesso inutili e gonfiando il prezzo, riuscendo così a ottenere largo consenso elettorale.

Ma, creando anche un enorme buco di bilancio di oltre 1,3 milioni. Queste le pesanti accuse nei confronti di ex sindaco e segretaria comunale di Santo Stefano Roero, in provincia di Cuneo, arrestati nelle scorse ore dalla Guardia di Finanza.

Le manette sono scattate nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Asti. Insieme a Renato Maiolo e Anna Maria Di Napoli, sua compagna, in manette sono finiti anche due tecnici comunali e due professionisti.

Un architetto e un geometra a cui il comune aveva frequentemente conferito incarichi tecnici. Nei loro confronti, su richiesta sempre della Procura, il gip ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari.

Le accuse a vario titolo nei loro confronti partono dalla truffa aggravata ai danni dello Stato per finire alla turbativa d’asta, dalla falsità materiale e ideologica in atti pubblici al peculato.

Sistema di spreco di danaro

Secondo le indagini condotte delle Fiamme Gialle e coordinate dal sostituto procuratore di Asti Davide Lucignani, nel Comune piemontese  era stato creato un sistema di spreco di denaro pubblico e condotte illecite.

Questi comportamenti, negli ultimi 15 anni, durante i diversi mandati dell’ex primo cittadino, erano diventati prassi  fino a sfociare nel commissariamento del settembre scorso.

Secondo gli inquirenti, “in quindici anni l’amministrazione comunale è stata destinataria di circa 15 milioni di euro di finanziamenti statali, canalizzando ingenti contributi pubblici per la realizzazione di opere edilizie, talvolta inutili o inutilizzate”.

Tra le opere indicata dai finanzieri spiccano un’area camper sprovvista di strada per l’accesso e un campo sportivo su un altro già esistente e inutilizzato.

Spese gonfiate

“All’interno delle progettazioni per la realizzazione delle varie opere erano inserite spese ingiustificate e gonfiate; in modo tale da ottenere ingiusti profitti per sé e per i professionisti coinvolti a cui l’ente ha frequentemente conferito incarichi tecnici.

Il tutto a danno delle risorse comunali” spiegano gli inquirenti ricordando che le gare venivano assegnate sempre agli stessi professionisti. “Tale attivismo per la realizzazione di opere pubbliche ha permesso da un lato ai professionisti di guadagnare maggiori profitti.

Dall’altro all’ex sindaco di ottenere consensi tra la cittadinanza, tanto da consentirgli di ricoprire a lungo la carica di primo cittadino e riuscendo così a consolidare una gestione privatistica del Comune” concludono i finanzieri.

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