Scende in campo l’alcolock: firmato il decreto per i recidivi

Chi dovrà istallarlo obbligatoriamente, come funziona e quanto costa. I dubbi dei periti e dei carrozzieri

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Scende in campo l’alcolock: firmato il decreto per i recidivi

Scende in campo l’alcolock: firmato il decreto per i recidivi. Chi dovrà istallarlo obbligatoriamente, come funziona e quanto costa. I dubbi dei periti e dei carrozzieri.

Il decreto firmato da Matteo Salvini avvia l’uso obbligatorio degli alcolock, dispositivi che impediscono l’avvio del veicolo se il conducente presenta un tasso alcolemico superiore a zero.

Questa misura, che costerà intorno ai 2.000 euro ad auto, introdotta dal nuovo codice della strada in vigore dal 14 dicembre, si applica ai conducenti recidivi sanzionati per guida con tasso alcolemico superiore a 0,8 g/l.

L’alcolock può essere installato su vari tipi di veicoli per il trasporto di persone e merci, rispettando gli standard europei. Produttori e installatori autorizzati devono garantire istruzioni dettagliate, manutenzione e prevenzione di manomissioni mediante sigilli speciali.

Durante i controlli su strada è obbligatorio esibire la dichiarazione di installazione e il certificato di taratura del dispositivo. L’installazione non richiede aggiornamenti del documento unico di circolazione.

I dubbi

Tuttavia, emergono dubbi da parte di professionisti come periti e carrozzieri, che segnalano criticità legali e tecniche, tra cui l’assenza di controlli ufficiali per l’installazione e lo smontaggio e la difficoltà di adattare il dispositivo a veicoli particolarmente anziani, dato che quasi il 22% delle auto circolanti ha oltre 19 anni.

Questi fattori potrebbero causare contenziosi e limitare l’efficacia della misura. Il decreto rappresenta, infine, un passo significativo per la sicurezza stradale nei confronti dei recidivi dell’abuso di alcol, ma la sua applicazione pratica presenta ancora alcune problematiche da risolvere.

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