Schianto frontale sulla Romea: morto un ragazzo di 25 anni

Redazione
Schianto frontale sulla Romea: morto un ragazzo di 25 anni
immagine di repertorio

Schianto frontale sulla Romea: morto un ragazzo di 25 anni. È di un morto il bilancio di un incidente stradale che ha coinvolto questa mattina 16 giugno un veicolo leggero e un mezzo pesante, sulla strada statale 309 “Romea” al km 114,000 a Campagna Lupia, in provincia di Venezia.

L’allarme intorno alle 7.00. La dinamica dell’incidente è ancora in fase di accertamento, il violento schianto frontale non ha lasciato scampo al giovane di 25 anni alla guida dell’auto. Sul posto sono arrivati i soccorsi del 118, ma per il giovane, non c’era già più nulla da fare.

Sul luogo dello schianto frontale sono intervenuti per i rilievi di rito i carabinieri della compagnia di Chioggia e i vigili del fuoco. Presenti anche le squadre di Anas, società che gestisce la strada.

La strada è stata temporaneamente interrotta, le forze dell’ordine sul posto si sono occupate della gestione della viabilità, per consentire la riapertura del tratto nel più breve tempo possibile.

Le operazioni di soccorso durate alcune ore hanno causato il blocco totale del traffico sulla Romea, in entrambe le direzioni: Mestre e Chioggia. Dopo le ore 10.00 si registravano ancora lunghe code.

Reggio Emilia, truffe e furti per un milione di euro: 16 arresti

Debellato un giro d’affari fraudolento da oltre un milione di euro. 16 persone arrestate, 48 persone indagate ritenute responsabili di oltre 300 colpi tra furti e truffe commesse in tutta Italia.

Sono i numeri di Ghost, l’indagine condotta con il coordinamento della Procura reggiana dai carabinieri della stazione di San Polo d’Enza (Reggio Emilia) presentato oggi pomeriggio alla presenza del nuovo procuratore capo Calogero Gaetano Paci.

Il nome ghost (fantasma) deriva dalla difficoltà avuta dagli inquirenti nell’identificare gli autori materiali dei vari colpi. Veri e propri fantasmi grazie soprattutto a prestanome che, dietro compenso, attivavano carte PostePay che i malfattori utilizzavano successivamente per la commissione di centinaia di truffe, utilizzi indebiti e riciclaggi.

Arresti domiciliari

Sono in complesso 13 persone sottoposte alla custodia cautelare in carcere, 3 agli arresti domiciliari, uno sottoposto all’obbligo di firma. Mentre sono  55 i delitti di “furto aggravato” compiuti prevalentemente nella provincia di Reggio Emilia.

212 delitti di “truffa aggravata” compiuti in tutta Italia, 448 capi di imputazione complessivamente contestati agli indagati; 6 redditi di cittadinanza per i quali è richiesta la sospensione all’Autorità Giudiziaria.

900.000 record di traffico telefonico analizzato e un milione di euro la stima del volume degli illeciti affari stimato e introitato in meno di un anno (tra luglio 2018 e aprile 2019).

Le modalità della truffa erano due. La prima online prevedeva falsi annunci di vendita di prodotti o di affitto di case-vacanza; attraverso i quali inducevano la vittima interessata all’affare a versare del denaro per pagare un acconto mediante ricarica a favore di una carta PostePay in uso al banda, rendendosi in seguito irreperibili.

Nella seconda contattavano inserzionisti che avevano pubblicato online annunci di vendita, Si fingevano interessati all’acquisto inducendoli telefonicamente e in maniera fraudolenta a eseguire presso vari sportelli ATM operazioni di ricarica di carte PostePay; facendo loro credere di ricevere il pagamento della merce posta in vendita mentre in realtà prelevano i soldi. (ilrestodelcarlino.it)

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