Scontri in Medio Oriente: 43 morti palestinesi, 6 israeliani
Scontri in Medio Oriente: 43 morti palestinesi, 6 israeliani. In un giorno e mezzo sono stati sparati più di mille razzi da Gaza verso Israele. Non si fermano gli attacchi e i combattimenti tra la Striscia e lo Stato Ebraico, che ha annunciato il richiamo di 5mila riservisti ed è pronto a un’operazione militare che non sarà di breve durata.
E il numero delle vittime cresce di ora in ora: a Gaza sono 43 i palestinesi uccisi – tra i quali 12 bambini e tre donne -, e più di 300 persone sono rimaste ferite. Il Jerusalem Post scrive invece che sono almeno sei i cittadini israeliani uccisi dai raid.
L’85% dei razzi lanciato da Hamas è intercettato mentre circa 200 sono esplosi all’interno della Striscia, e il movimento islamico ha anche cercato di colpire l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv.
E in mattinata la tensione si è ulteriormente aggravata quando un razzo anticarro sparato da Gaza ha centrato un veicolo israeliano che si trovava nei pressi della linea di demarcazione, provocando un morto e due feriti gravi. Nelle vicinanze gli abitanti del Kibbutz Netiv a Assarà hanno ricevuto ordine di entrare nei rifugi.
Altri attacchi sono segnalati nel sud di Israele, dove le scuole restano chiuse; mentre il traffico ferroviario verso Ashkelon e il sud del Paese è interrotto. In risposta l’esercito ha compiuto oltre 500 attacchi contro personale, armamenti e infrastrutture di Hamas e Jihad nella Striscia, uccidendo altri due capi militari.
Si tratta, fanno sapere le forze israeliane (Idf), di Hassan Kaogi, capo del dipartimento di sicurezza dell’intelligence militare di Hamas, e del suo vice, Wail Issa, capo del dipartimento di controspionaggio dell’intelligence militare.
Riunione d’emergenza dell’Onu
L’escalation delle ultime 48 ore porterà oggi a una seduta di emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite chiesta da diversi Paesi, tra i quali Cina, Tunisia, Norvegia, Francia, Estonia, Irlanda. Durante la riunione l’inviato speciale Onu per il Medio Oriente, Tor Wennesland, farà un rapporto a porte chiuse sulla situazione.
Il vertice di oggi arriva dopo che in un precedente incontro lunedì il Consiglio di Sicurezza non era riuscito a raggiungere l’accordo per una dichiarazione congiunta. Ieri la Casa Bianca ha condannato gli attacchi di Hamas contro Israele.
E ha sottolineato che Joe Biden ha chiesto ai suoi funzionari di inviare sia ad israeliani che a palestinesi “un chiaro messaggio teso a far rientrare l’escalation”. “Il sostegno del presidente alla sicurezza di Israele e il suo legittimo diritto a difendersi e difendere il proprio popolo è fondamentale e non verrà mai meno”.
Sugli scontri è intervenuta la Procuratrice capo della Corte penale internazionale Fatou Bensouda, che su Twitter ha scritto. “Noto con profonda preoccupazione l’escalation della violenza in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est; così come dentro e intorno a Gaza, e la possibile commissione di crimini ai sensi dello Statuto di Roma“.
Scontri e vittime da Hebron a Gaza City
I soldati israeliani hanno sparato e ucciso questa mattina un uomo palestinese identificato come Hussein Atiyyeh Titi, 26 anni; durante un raid del campo profughi di Fawwar, a sud della città di Hebron, in Cisgiordania meridionale.
A Lod invece, città a 15 chilometri da Tel Aviv dove già ieri erano scoppiati disordini che hanno provocato la morte di un arabo israeliano; un uomo e una ragazza sono uccisi mentre erano in un’auto colpita da un razzo sparato dalla Striscia. La giovane è morta sul colpo, mentre il 40enne è deceduto in ospedale.
La controffensiva israeliana si è abbattuta anche su un edificio di 12 piani a Gaza City. Per le forze israeliane ospitava gli uffici dell’intelligence di Hamas e il comando del gruppo responsabile della pianificazione di attacchi contro obiettivi israeliani nella Cisgiordania occupata.
Subito dopo il bombardamento, Hamas ha annunciato che avrebbe ripreso i suoi attacchi e ha puntato 100 razzi contro la città israeliana di Beer-Sheva nel deserto. E a tarda notte Hamas ha detto di aver lanciato una raffica di 130 razzi verso Tel Aviv in risposta alla distruzione del grattacielo.
Scontri anche a Gerusalemme
Nuovi disordini si sono verificati stamane nella Spianata delle Moschee di Gerusalemme, nel corso delle preghiere del mattino. Sette palestinesi sono arrestati dalla polizia dopo un fitta sassaiola contro gli agenti.
Questi incidenti si sono verificati alla vigilia dell’Id el-Fitr, la festa che conclude il digiuno del Ramadan. In Cisgiordania intanto l’esercito israeliano sta arrestando nelle ultime ore dirigenti locali di Hamas.
Retate sono avvenute, secondo i media, a Jenin e a Tubas nel tentativo israeliano di impedire che le violenze palestinesi si estendano anche alla Cisgiordania. A Jenin e a Tubas le operazioni dell’esercito sono state accolte dall’opposizione della popolazione locale.