Scontro fra moto e camion: muore 23enne

Redazione
Scontro fra moto e camion: muore 23enne

Scontro fra moto e camion: muore 23enne. Tragico incidente stradale questa mattina fra Savio, frazione di Ravenna e Lido di Classe, precisamente in viale dei Lombardi.

Un camion si è scontrato, per cause che saranno accertate dalla polizia locale intervenuta prontamente sul posto, con una Yamaha Deltabox 2. Lo scontro (foto Corelli) è molto violento e per il conducente della moto non c’è stato niente da fare. Il giovane motocilista 23enne è morto sul colpo.

Ieri sera un altro incidente in provincia di Ravenna, a Russi, un’automobilista di 39 anni è morta dopo essere finita fuori strada: in questo caso però si propende al momento per un malore. La donna è stata trovata ormai priva di sensi verso le 20.45 da alcuni passanti che hanno lanciato l’allarme.

Era dentro la sua vettura sull’argine destro del fiume Lamone. Secondo una prima ricostruzione, mentre procedeva sulla carraia in direzione della San Vitale, è andata fuori strada sulla destra fermandosi contro un albero.

Baby gang, Crepet: “Sistema da cambiare, abbiamo tolto dignità ai ragazzi”

Abbiamo chiesto a Paolo Crepet, psichiatra e saggista, come mai assistiamo a un’esplosione di violenza delle baby gang, sia al maschile che al femminile?

“Le ragazze hanno accesso allo stesso tipo di vita e alle stesse libertà dei ragazzi, nel bene e nel male. Dietro la violenza ci sono un odio molto forte, una totale mancanza di sensibilità e di rispetto per gli altri. È così da vari lustri, solo che ora con i social e la velocità delle informazioni se ne parla di più. Ma, con la stessa velocità, l’attenzione sul problema si spegne. Oggi è martedì, venerdì già non ne parleremo più. Purtroppo”.

Da cosa viene tutto questo odio?

Dall’impotenza rispetto a un tipo di vita che non si può avere, rispetto a un futuro che non c’è. Abbiamo tolto dignità ai nostri ragazzi. Basta vedere come li abbiamo trattati, offrendogli lavoretti da 500 o 800 euro al mese”. Cosa avremmo dovuto aspettarci in cambio? Dei ringraziamenti?

Ci fa fatica rifletterci perché non è dei figli degli ergastolani che parliamo, ma dei nostri. Oggi la borghesia però non si distingue più per meriti, ma solo per i soldi.

I figli dei borghesi non studiano di più, e se il 99 per cento viene promosso a scuola, è ovvio che non c’è più distinzione. I ragazzi poi vivono nella solitudine digitale, lasciati in camera con un telefonino in mano”.

C’è una soluzione o ormai è troppo tardi?

“Noi adulti ci dobbiamo arrabbiare, va cambiato ad esempio il sistema scuola. Ci vorrebbe il tempo pieno per tutti, a 15 anni al ritorno da scuola papà e mamma sono al lavoro e si sta sempre da soli. Poi servirebbero aiuti alle famiglie, che sono abbandonate a se stesse. Ci vorrebbero servizi seri, che al momento non esistono, per dare una mano ai genitori e non lasciarli soli a vivere un incubo”.

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