Scontro tra due mezzi: morto sul colpo uno dei passeggeri

Redazione
Scontro tra due mezzi: morto sul colpo uno dei passeggeri

Scontro tra due mezzi: morto sul colpo uno dei passeggeri. Incidente mortale sulla SS 280 dei Due Mari tra Catanzaro e Lamezia. Due i mezzi coinvolti, un furgone ed un automezzo cassonato adibito al trasporto di rifiuti solidi urbani.

A bordo del furgone due passeggeri di cui uno deceduto sul colpo. L’altro occupante, estratto dalle lamiere, è stato affidato al personale sanitario del Suem118 per le cure del caso e il successivo trasporto presso struttura ospedaliera.

Squadre dei vigili del fuoco del comando di Catanzaro sede centrale e distaccamento di Lamezia Terme sono state impegnate dalle ore 7.30 circa di ieri mattina sulla SS280 direzione Catanzaro al km25 tra gli svincoli di Settingiano e Caraffa per ripristinare la circolazione.

La SS280 è rimasta bloccata nel tratto interessato dal sinistro e sino al termine delle operazioni di soccorso. Sul posto anche la polizia stradale e l’Anas per gli adempimenti di competenza. Sulla SS280 direzione Catanzaro si segnalano inoltre altri due tamponamenti e disagi per la viabilità.

Una ragazza di 17 anni è morta per anoressia a Lodi

Una ragazza di 17 anni di Somaglia (Lodi) è deceduta, all’ospedale Maggiore di Lodi, per anoressia. La diciassettenne soffriva della malattia da qualche anno. Quando è arrivata in ospedale era già gravissima, come si spiega dalla direzione dell’Asst lodigiana.

I medici, una volta che l’hanno accolta, l’hanno ricoverata immediatamente in pediatria, due giorni fa. Hanno tentato disperatamente di salvarla ma ogni tentativo di farla riprendere è risultato vano.

«Siamo rimasti profondamente scossi dalla morte della diciassettenne che soffriva di anoressia arrivata nel nostro ospedale (il Maggiore di Lodi, ndr) due giorni fa». Parla Paolo Bernocchi, direttore sanitario dell’Asst di Lodi.

«Davvero la giovane è arrivata da noi in condizioni disperate e nonostante questo abbiamo cercato di fare di tutto perché migliorasse. Ci teniamo a dire – spiega stasera il direttore – che tutto il personale sanitario partecipa al dolore della famiglia».

La giovane, già sofferente, aveva dovuto subito subire anche lo choc di rimanere chiusa nella prima ex zona rossa d’Italia, risiedendo a Somaglia, che con Codogno era stata isolata dal resto del mondo alle prime diagnosi del coronavirus nel nostro Paese. E aveva perso il padre cinquantenne, al quale era molto legata, quattro anni fa.

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