Scontro tra furgone e auto: Salvatore Vitale muore a 56 anni
Scontro tra furgone e auto: Salvatore Vitale muore a 56 anni. Incidente mortale, nella notte tra sabato e domenica, sulla Domiziana, all’altezza dello svincolo di Lago Patria-Giugliano, nella provincia di Napoli.
La vittima è Salvatore Vitale, 56 anni, originario della vicina Qualiano. Stando a una prima ricostruzione, il 56enne viaggiava a bordo di un furgone Fiat Doblò quando, per cause ancora in corso di accertamento, si è scontrato con una Mini Cooper.
L’impatto è stato molto violento e sul posto, oltre ai sanitari del 118, sono arrivati anche i vigili del fuoco, che hanno estratto gli occupanti di entrambi i veicoli, letteralmente distrutti, dalle lamiere.
Per Salvatore Vitale, purtroppo, non c’è stato nulla da fare. Sul luogo dell’incidente sono arrivati anche i carabinieri, che hanno effettuato tutti i rilievi del caso per determinare con precisione la dinamica di quanto accaduto e per stabilire eventuali responsabilità.
Intanto, lutto a Qualiano, cittadina della quale il 56enne era originario e dove era molto conosciuto.
Arresto
La scorsa settimana, invece, i carabinieri hanno arrestato un giovane di 28 anni, originario dell’Albania, accusato dell’incidente dello scorso 3 febbraio, avvenuto a Pignataro Maggiore, nella provincia di Caserta, nel quale ha perso la vita Federico Boccucci, un uomo di 61 anni di Mondragone, sempre nel Casertano.
Il ventottenne si trovava alla guida di un’Alfa Romeo 156 che, appunto il 3 febbraio scorso, ha violentemente tamponato la Fiat Punto guidata dal sessantunenne, deceduto in seguito all’incidente.
Il 28enne aveva poi abbandonato l’automobile, ormai distrutta, sul luogo dell’incidente e aveva fatto perdere le sue tracce: i carabinieri lo hanno rintracciato a Vipiteno, mentre cercava di fare ritorno in Albania.
A Napoli rapine all’alba da finti netturbini, un arresto
Il loro “turno” di lavoro iniziava molto presto, con le prime luci dell’alba. Indossavano la tuta da lavoro, quella della nettezza urbana comunale, e insieme raggiungevano il centro di Napoli a bordo di uno scooter.
Come strumenti di lavoro, però, avevano una piccola pistola a salve senza tappo rosso. E’ così che di primo mattino rapinavano le persone che si recavano a lavoro.
Tante le segnalazioni e denunce di rapine commesse dai due.
I carabinieri, raccolte le informazioni necessarie;e pianificato servizi di osservazione e pedinamento dislocati per ore in più punti del centro città, hanno individuato due persone sospette a bordo di un grosso scooter.
Con la tuta della nettezza urbana
Indossavano il casco ed entrambi indossavano la tradizionale tuta da lavoro della nettezza urbana di Napoli, completa di logo, bande catarifrangenti e cappellino. I carabinieri li hanno seguiti fino ad incrociarli in salita Pontecorvo, nel cuore del quartiere Avvocata.
Gli hanno tagliato la strada e intimato l’alt. Chi era alla guida è fuggito mentre il passeggero, Angelo Belladonna, 41enne del quartiere Borgoloreto già noto alle forze dell’ordine, è stato bloccato. In tasca nascondeva una pistola, piccola, argentata, senza tappo rosso e con l’impugnatura avvolta nel nastro isolante.
È stato così accompagnato in caserma ed è lì che i carabinieri hanno scoperto che, poco prima, un tassista napoletano era stato rapinato da due persone la cui descrizione combaciava perfettamente con i due finti netturbini.
Belladonna, oltre al denaro e alla pistola, aveva con sé diversi cellulari e uno di questi è risultato essere di proprietà di un barista del centro; anch’egli rapinato poco prima da due netturbini armati. Il 41enne è stato arrestato mentre è caccia al complice.