Scooterista 60enne muore in incidente stradale

Redazione
Scooterista 60enne muore in incidente stradale
Il luogo dell'incidente

Scooterista 60enne muore in incidente stradale. Muore a sessant’anni il giorno dopo l’incidente a Codevigo. La vittima di Vallonga frazione di Arzergrande, in provincia di Padova, viaggiava in scooter e si è scontrata contro un’auto

E’ mancata nella tarda mattina di ieri mercoledì 26 ottobre all’ospedale di Padova la donna di Arzergrande che il pomeriggio precedente era rimasta coinvolta in un incidente stradale a Codevigo mentre era alla guida del suo scooter. Giuseppina Franceschin aveva 60 anni e abitava nella frazione di Vallonga.

Martedì, poco dopo le 17, mentre transitava lungo la Sp 4 Porto in sella al suo Honda 125, la scooterista si è scontrata violentemente con una Peugeot 107, con alla guida un uomo di 75 anni, che si stava immettendo dalla laterale via Mattei.

Le cause dell’incidente che ha visto vittima Giuseppina Franceschin sono al vaglio dei carabinieri che stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Stabilizzata sul posto dai sanitari del Suem 118, era stata trasportata in elisoccorso a Padova, dove era stata ricoverata in prognosi riservata.

Le sue condizioni, seppur apparse subito gravi, non sembravano inizialmente fare pensare al peggio. Nel corso delle ore sono però purtroppo subentrate delle complicazioni.

Truffe online a danno di italiani per milioni di euro

Dalle prime indagini sarebbero 212 ufficialmente gli italiani truffati per mezzo del falso trading online, ma in realtà le persone danneggiate potrebbero arrivare a 1.200. Così come è di 3 milioni di euro l’ammontare accertato del denaro sottratto fraudolentemente, ma la cifra potrebbe essere serenamente triplicata.

Lo scenario che delinea il Procuratore capo di Pordenone, Raffaele Tito, da Tirana, dove è volato per partecipare alla conferenza stampa con la Procura Speciale Contro la Corruzione e il Crimine Organizzato di Tirana, Spak, mette i brividi per i numeri ma anche per l’organizzazione articolata e professionale che ha perpetrato truffe con il falso trading online.

Come riporta l’Ansa, utilizzando vere tecniche di persuasione e plagio, l’organizzazione contattava le vittime e le convinceva a indebitarsi con finti investimenti e versare, nel tempo, svariate centinaia di migliaia di euro. Somme di danaro enormi, poi convertite in criptovalute per farne perdere le tracce.

Gli investigatori italiani hanno analizzato circa 1 terabyte di traffico telematico; utilizzando complesse tecniche d’indagine tradizionali e cibernetiche hanno setacciato più di 42mila intercettazioni telefoniche e hanno scoperto che circa 90.000 contatti telefonici di cittadini italiani erano già pronti per essere avvicinati.

Le intercettazioni telefoniche hanno evidenziato situazioni difficili: «Io non ho più soldi, penso di suicidarmi», implora telefonicamente una delle vittime; «non ci interessa se sono i tuoi ultimi risparmi», era la inflessibile risposta dei banditi.

Il riciclaggio delle somme sottratte avveniva in diversi Paesi dell’Ue, fra i quali Cipro, Lituania, Estonia, Olanda e Germania.

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