Scoperto asilo abusivo: ospitava figli di genitori no-vax
Scoperto asilo abusivo: ospitava figli di genitori no-vax. Una scuola dell’infanzia non autorizzata. È quanto scoperto lo scorso fine febbraio a Rimini, dagli agenti di polizia durante alcuni accurati controlli.
La struttura sorgeva in via Montecieco e sulla carta figurava come un’associazione sportiva. I suoi locali però, sia interni che esterni, erano stati adibiti a vero e proprio asilo che ospitava bambini durante il giorno.
L’orario di apertura era dalle 8 alle 14.30 e durante queste ore i più piccoli oltre a giocare e trascorrere del tempo insieme, consumavano anche dei pasti. 46 i minori “iscritti, di cui 5 di età inferiore ai tre anni, 36 di età inferiore ai sei anni e 5 di età dai sei agli otto anni”.
250 euro al mese la retta
Per usufruire di questo servizio, abusivo, i genitori dei bambini pagavano una retta mensile di circa 250 euro. Durante i controlli gli agenti hanno scoperto che molti delle madri e dei papà erano no vax, e dunque i figli si recavano all’asilo senza alcuna vaccinazione, cosa invece obbligatoria.
Stando a quanto riportato dal quotidiano Il Corriere della Sera, inoltre, gli ambienti interni non erano a norma per ospitare un nido e quelli esterni, tra l’altro, non erano in regola con gli standard di sicurezza.
Mentre, i pasti erano preparati da una cucina (collocata al vicino San Marino) non basati sul menù predisposto dall’Ausl Romagna per i minori; ed erano trasportati senza rispettare alcuna norma di sicurezza.
Il controllo si è concluso con una multa alla struttura di 8mila euro, per non aver rispettato quanto prevede la legge regionale; così come spiegato anche dall’assessore ai servizi Educativi del Comune di Rimini.
““I requisiti previsti dalla legge non sono inutili adempimenti burocratici – precisa Mattia Morolli Assessore ai servizi Educativi – ma sono vincoli che consentono di qualificare un servizio affinché sia idoneo e sicuro per la salute ed il benessere dei bambini.
La possibilità di realizzare attività ludico-ricreative, di educazione non formale e attività sperimentali di educazione all’aperto, prevista da un allegato ai vari DPCM emergenziali, rischia tuttavia di generare pericolose distorsioni applicative.
Inducendo associazioni o enti, che normalmente non si occupano di gestione di servizi educativi, a ritenere legittima qualsiasi forma di accoglienza dei minori. È importante che tuteliamo il prestigio storico dei servizi educativi in Emilia-Romagna.
E a Rimini, una tradizione che da più di venti anni è portata avanti con convinzione. Servizi di alta qualità che sono in grado, senza nessuna difficoltà, di promuovere lo sviluppo dei bambini da zero a sei anni.”