Scoperto il presunto ladro della reliquia Giovanni Paolo II
Scoperto il presunto ladro della reliquia Giovanni Paolo II. Individuato dai carabinieri il presunto responsabile del furto della reliquia di Papa Giovanni Paolo II, sottratta il 23 settembre scorso nel Duomo di Spoleto.
Si tratta di un cinquantanovenne residente nella cittadina toscana di Figline Valdarno, già protagonista in passato – riferiscono gli investigatori – di furti di beni di natura ecclesiastica avvenuti nella zona.
Furto aggravato l’ipotesi di reato che gli è stata contestata. La reliquia non è stata ritrovata, perché – ritengono i carabinieri – verosimilmente già consegnata a ricettatori o collezionisti di genere.
L’indagine è condotta dai carabinieri della compagnia di Spoleto insieme a quelli del Nucleo per la tutela del patrimonio culturale di Perugia, coordinati dalla procura spoletina.
Le autorità ecclesiastiche hanno rivolto un accorato appello per la restituzione della reliquia, il cui valore è “esclusivamente devozionale” essendo di recente produzione.
Gli investigatori sono quindi convinti che il reliquiario sia finito nelle mani di un rigattiere o, ipotesi ritenuta ancor più plausibile, ceduto a un collezionista attratto dalla figura del Santo Pontefice, visto che quest’anno ricorre il centenario della sua nascita.
I carabinieri non escludono comunque ulteriori sviluppi legati agli accertamenti in corso sulla catena di contatti e spostamenti dall’indagato nei giorni immediatamente successivi al furto.
Il fatto
La reliquia “ex sanguine” di san Giovanni Paolo II custodita e venerata nella Cappella del Crocifisso della Basilica Cattedrale di Spoleto, è trafugata il 24 settembre di quest’anno.
L’arcivescovo Renato Boccardo espresse sconcerto e rincrescimento per tale gesto sacrilego, facendosi interprete dei sentimenti dei fedeli. Il presule allora, invitò gli autori di questo gesto sconsiderato e irresponsabile a restituire quanto prima il prezioso oggetto trafugato.
La reliquia, un’ampolla con gocce di sangue incastonata in un reliquiario dorato, è donata alla Chiesa di Spoleto-Norcia il 28 settembre 2016 dall’allora arcivescovo di Cracovia, cardinale Stanislaw Dziwisz.
Era conservata in Duomo in attesa di essere trasferita nella nuova chiesa di San Nicolò in Spoleto intitolata al Papa polacco.
La Cappella del Crocifisso è l’ultima della navata destra, prima del transetto. I fedeli non possono accedere alla cappella; ma si fermano davanti a un cancello alto poco più di un metro per ammirare la croce di Alberto Sotio e venerare la reliquia.
La Cappella è allarmata nella seconda parte, a protezione della preziosa croce; nella prima parte, dove c’era la reliquia, non c’è impianto di allarme. Per prelevare la reliquia è stato necessario scavalcare il cancello.