Screening gratuito per il tumore al colon: adesioni +30% con la nuova campagna dal 2025
Il Ministero della Salute lancia una campagna nazionale di prevenzione: test gratuiti per il tumore al colon e adesioni già in crescita del 30%.
Il tumore al colon-retto continua a essere una delle principali minacce per la salute degli italiani, soprattutto nella fascia over60. Nel 2025, grazie alla nuova campagna nazionale di prevenzione, lo screening gratuito ha registrato un incremento record: le adesioni sono salite del 30% rispetto all’anno precedente. Un risultato che dimostra come la prevenzione, quando è accessibile e ben comunicata, può salvare vite e ridurre i costi sanitari.
Secondo i dati del Ministero della Salute, la diagnosi precoce attraverso lo screening riduce la mortalità del 40%. Un numero che parla chiaro: investire pochi minuti per un test può fare la differenza tra vivere o ammalarsi gravemente.
Il tumore al colon è il secondo più diffuso in Italia
Con oltre 50mila nuovi casi l’anno, il carcinoma del colon-retto è il secondo tumore più frequente nel nostro Paese. Colpisce soprattutto gli over60, ma può insorgere anche in età più giovane. La sopravvivenza a cinque anni cambia radicalmente a seconda della fase in cui viene individuato: supera il 90% se diagnosticato precocemente, ma crolla sotto il 15% se scoperto tardi.
Screening colon gratuito: chi può accedervi e come funziona
Lo screening si rivolge ai cittadini tra i 50 e i 74 anni e consiste in un semplice test delle feci per la ricerca del sangue occulto. In caso di positività, l’ASL propone una colonscopia di approfondimento, anch’essa gratuita. Il kit può essere ritirato in farmacia, presso i centri sanitari o tramite il proprio medico di base.
Il Servizio Sanitario Nazionale invia regolarmente lettere d’invito agli aventi diritto, ma chi non riceve comunicazioni può richiedere autonomamente l’esame.
Campagna 2025: adesioni in crescita del 30%
Nei primi sei mesi del 2025, le adesioni allo screening sono aumentate del 30% rispetto al 2024. In Lombardia si è passati da 400mila test a oltre 520mila, mentre in Emilia-Romagna il tasso di partecipazione ha superato il 60% della popolazione target.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, questo aumento equivale a migliaia di diagnosi precoci e a una riduzione consistente delle forme avanzate di tumore, che richiedono cure più invasive e costose.
Perché la prevenzione conviene a cittadini e sistema sanitario
Uno screening positivo in fase iniziale comporta non solo maggiori probabilità di guarigione, ma anche un risparmio stimato di oltre il 60% per il sistema sanitario rispetto a un caso diagnosticato in fase avanzata.
Per i cittadini, soprattutto per gli over65, significa evitare interventi pesanti, lunghe terapie e ricoveri. Per lo Stato, meno spese ospedaliere e più risorse da destinare ad altri settori.
Come aderire allo screening senza difficoltà
Chi riceve la lettera dall’ASL trova tutte le istruzioni per il ritiro del kit. In alternativa, è possibile rivolgersi al proprio medico di famiglia o consultare i portali regionali dedicati. Alcune Regioni hanno attivato anche numeri verdi per assistere gli anziani meno digitalizzati.
Una scelta che salva vite
Il boom di adesioni registrato nel 2025 racconta un’Italia più consapevole. Ogni test eseguito è una possibilità in più di individuare il tumore in tempo e aumentare le probabilità di guarigione. La prevenzione resta l’arma più semplice ed efficace contro una malattia che continua a colpire duramente gli anziani.