Scuola aperta per tutti, via differenza tra vaccinati e non vaccinati
Scuola aperta per tutti, via differenza tra vaccinati e non vaccinati. Con la fine dello stato d’emergenza, il prossimo 31 marzo, anche la scuola si avvia a tornare alla normalità. Lo ha assicurato il presidente del Consiglio questa sera, fissando alcuni importanti paletti.
Il primo e più atteso è la fine dello stato d’emergenza, che non sarà rinnovato dopo la scadenza. Mario Draghi lo ha detto a Firenze, nel suo intervento di oggi pomeriggio, in occasione della visita al teatro del Maggio musicale fiorentino.
Dal mese di aprile, visto il generale miglioramento della situazione epidemiologica e allo stato d’avanzamento della campagna vaccinale, non sarà più in vigore il sistema delle zone colorate, che in questi due anni di pandemia ha suddiviso il Paese in zone bianche, gialle, arancioni e rosse.
Per quanto riguarda il mondo della scuola il premier ha fatto anche un annuncio: “Le scuole resteranno sempre aperte per tutti. Saranno infatti eliminate le quarantene da contatto. Cesserà ovunque l’obbligo delle mascherine all’aperto, e quello delle mascherine FFP2 in classe”.
Lezioni garantite a tutti vaccinati e non
In pratica il governo sta dicendo che saranno sempre garantite le lezioni in presenza per tutti gli studenti, a prescindere dal fatto che siano vaccinati o non vaccinati contro il Covid.
Questo è un obiettivo che l’esecutivo intende raggiungere con “gradualità”, e non c’è ancora una data fissata sul calendario. Le norme dovranno essere ancora scritte, ma quel che è certo è che l’attuale impianto che regola il ricorso alla dad e le quarantene nelle classi sarà rivisto, anche se per gradi.
Il sistema delle quarantene è già stato semplificato all’inizio di febbraio, con l’obiettivo di limitare il più possibile la didattica a distanza. Per tutto il mese di marzo si andrà avanti con le regole che già conosciamo.
Per la fascia da 0 a 6 anni i bambini rimangono in presenza fino a 4 casi, con l’obbligo di indossare mascherine FFP2 da parte dei docenti. Con 5 contagi le lezioni in presenza sono sospese per 5 giorni.
Scuole elementari
Per quanto riguarda le elementari c’è una distinzione tra vaccinati e non vaccinati. Dopo 5 casi vanno in dad per 5 giorni solo i non vaccinati, mentre per gli alunni che hanno completato il ciclo vaccinale primario o che sono guariti da meno di 120 giorni, o che hanno effettuato la dose booster, l’attività didattica prosegue in presenza con l’utilizzo di dispositivi FFP2 da parte dei docenti e dei bambini di età superiore ai 6 anni, fino al decimo giorno successivo alla notizia dell’ultimo caso Covid.
Scuola secondaria
Nella scuola secondaria di primo e secondo grado dopo 2 casi in classe vanno in dad solo i non vaccinati. Anche in questo caso prosegue l’attività in presenza degli alunni che hanno concluso il ciclo vaccinale primario o che sono guariti da meno di 120 giorni, o che hanno effettuato la dose booster, con l’utilizzo di mascherine FFp2. Per tutti gli altri si applica la didattica digitale integrata per la durata di cinque giorni.
Di fatto eliminare le “quarantene da contatto”, come ha detto Draghi, significa che anche i ragazzi non immunizzati potranno essere sempre presenti, e non ci saranno più regole che distinguono tra studenti vaccinati e non vaccinati.