Scuola, caos sulle graduatorie: cattedre date a docenti senza titolo

Redazione
Scuola, caos sulle graduatorie: cattedre date a docenti senza titolo

Scuola, caos sulle graduatorie: cattedre date a docenti senza titolo. È in corso in queste ore la pubblicazione da parte degli Uffici territoriali del Ministero dell’Istruzione delle Graduatorie provinciali per le supplenze a scuola, note come GPS, che da quest’anno sono interamente digitalizzate.

Una novità che, nelle intenzioni della ministra Azzolina e del suo team, avrebbe dovuto consentire nomine più rapide; e permettere di rilevare prontamente eventuali anomalie e dichiarazioni nulle.

E invece, mai come quest’anno tuonano i sindacati, il caos è totale, e si moltiplicano errori e strafalcioni, persino grossolani.

Mancano 200mila insegnanti

L’anno scolastico, secondo le stime dei sindacati, inizierà con 200mila ruoli mancanti, da occupare con supplenti.

Il caos Gps si aggiunge, in piena stagione Covid con molti professori in fuga, ai naturali pensionamenti non ancora sostituiti e ai concorsi in ritardo.

Pino Turi, segretario della Uil scuola, spiega che in Lombardia resteranno vuoti quasi 2mila posti sul sostegno alle scuole medie.

Situazione molto simile in Emilia Romagna, Veneto e Puglia. In Campania resterà vuota quasi la metà dei posti a disposizione.

La chiamata veloce, purtroppo, istituita da questo ministero per far scegliere ai precari volontariamente regioni diverse, non andrà a incidere sul precariato “che resta drammaticamente irrisolto”.

Gli errori nelle GPS

E, dentro alle graduatorie, succede che si trova di tutto. Candidati assenti nelle graduatorie, valutazioni dei titoli sbagliate, difformità di punteggi; voti sul servizio errati, punteggi completamente inventati su diverse classi di concorso.

Addirittura precari senza servizio a zero punti che si sono ritrovati in prima fascia; docenti che si sono visti assegnare cattedre senza mai aver studiato quella disciplina.

Altri a cui le cosiddette “scuole polo” scelte per controllare le autocertificazioni inserite nel sistema dai precari hanno riconosciuto anni e anni di servizio sul sostegno quando non avevano mai lavorato con i disabili.

Le richieste di inserimento, presentate tra il 22 luglio e il 6 agosto con non poche problematicità tecniche hanno fatto registrare un numero di irregolarità che la stessa Cisl Scuola definisce “molto elevato”.

Nella compilazione delle nuove graduatorie provinciali per le supplenze, attacca la Cisl, c’è un “rischio altissimo” che tutto ciò “scateni un contenzioso molto consistente e diffuso”; con inevitabili ripercussioni sulle operazioni di nomina dei supplenti.

Le denunce dei sindacati

Sono oltre 753mila gli aspiranti insegnanti che hanno chiesto l’iscrizione nelle graduatorie, per un totale di 1.938.928 domande. Gli insegnanti potevano iscriversi per più classi di concorso. Tutte le richieste sono valutate e, fa sapere il MI, hanno portato all’esclusione di quasi 40mila domande che presentavano anomalie.

Proprio la necessità di evitare che si creasse una situazione del genere ha indotto i sindacati a chiedere di non utilizzare le GPS per le assunzioni a tempo determinato; attingendo alle attuali graduatorie d’istituto.

I sindacati hanno inviato alla ministra Azzolina un telegramma per chiedere la riapertura delle scuole disponendo subito del personale, “senza essere esposte al pericolo di dover affrontare ricorsi e rifacimenti delle nomine ad attività avviate”.

Un caos, insomma, che si aggiunge ad altro caos, proprio per una delle istituzioni che più dovrebbero essere messe al centro, e che invece sono state letteralmente dimenticate durante l’emergenza sanitaria.

La difesa di Azzolina

“Parlare di caos appare infondato, pretestuoso e fuorviante” si difende Azzolina.

“Come ad ogni aggiornamento, data la mole di dati trattati, gli errori materiali dei singoli uffici sono prontamente rettificati seguendo la normale prassi amministrativa.

Anche quelli segnalati alla stampa sono tutti casi già individuati e in via di risoluzione da ieri notte”.

Ma le Graduatorie provinciali digitalizzate, continua il MI, sono il frutto del lavoro di centinaia di dipendenti dell’Amministrazione e delle scuole che si sono “adoperati con fatica” per garantire il risultato della pubblicazione.

“Chiedere che non siano utilizzate per ricorrere ai vecchi elenchi significherebbe, a fronte di un numero di errori materiali del tutto marginale e in corso di risoluzione come già evidenziato, ignorare lo sforzo fatto dal personale e rinviare la modernizzazione di un sistema che viveva di regole vecchie di venti anni”.

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