Scuola: firmato il contratto. Aumenti per quasi 200 euro
Scuola: firmato il contratto. Aumenti per quasi 200 euro. Raggiunto l’accordo fra sindacati e ministero, è rinnovato il contratto per i lavoratori della scuola, dopo settimane di trattative, per il periodo 2019-21.
Il contratto riguarda 1,2 milioni di dipendenti. In arrivo aumenti fino tra i 124 euro ai docenti ai 190 euro per i direttori dei servizi generali e amministrativi, ma non solo. Ci sono anche novità per quanto riguarda il lavoro agile, che è finalmente regolamentato.
Importante passo avanti
“Il nuovo contratto segna un importante passo avanti verso una sempre maggiore valorizzazione di tutto il personale della scuola, sia docenti sia Ata“, ha dichiarato il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara.
“Sono recepite a livello contrattuale le funzioni del docente tutor e del docente orientatore e questo consentirà di affermare definitivamente il principio della personalizzazione dell’istruzione, rimarcando la centralità nel sistema della persona dello studente“, ha poi aggiunto.
Accordo politico
Il ministero ha sottolineato che il rinnovo del contratto è il risultato di un accordo politico stretto tra Valditara e i sindacati già allo scorso novembre 2022, che metteva a disposizione del comparto Istruzione, Università e Ricerca una serie di fondi.
È così possibile, ha proseguito il ministero in una nota, concretizzare gli impegni presi, “riconoscendo un ulteriore incremento stabile della Retribuzione Professionale Docenti (RPD) che porta a un valore rideterminato complessivo che va da 194,80 euro a 304,30 euro al mese.
E un ulteriore incremento del Compenso Individuale Accessorio (CIA) che porta a un valore rideterminato complessivo che va da 79,40 euro a 87,50 euro”. In generale il nuovo contratto collettivo prevede aumenti salariali medi mensili di 124,40 euro per i docenti, 96,72 per il personale Ata e di 197,50 per i direttori amministrativi.
Non solo, per offrire maggiori tutele al personale precario gli sono riconosciuti tre giorni di permesso remunerato. Tutor e orientatori sono inquadrati nel contratto come funzioni professionali. Infine, è dato un riconoscimento al personale ATA offrendo concrete possibilità di sviluppo professionale.