Scuola: il “peso” della cultura negli zaini degli studenti

In questi giorni, con la ripresa della attività didattica, ritorna in evidenza il peso degli zaini che gli studenti, soprattutto quelli delle elementari e medie inferiori, sono costretti a portare

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Scuola: il “peso” della cultura negli zaini degli studenti
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Scuola: il “peso” della cultura negli zaini degli studenti. In questi giorni, con la ripresa della attività didattica, ritorna in evidenza il peso degli zaini che gli studenti, soprattutto quelli delle elementari e medie inferiori, sono costretti a portare.

Negli ultimi giorni è riemerso un tema di grande rilevanza per genitori e scuole: il peso eccessivo degli zaini scolastici. Nonostante l’allarme lanciato da pediatri, ortopedici e fisioterapisti, molti sottovalutano il problema, confondendo la questione con giudizi sulla presunta “mancanza di forza” o “maleducazione” dei ragazzi di oggi.

Non si tratta, evidentemente, di capricci, ma di una problematica fisica e sanitaria reale, aggravata dal fatto che oggi gli zaini contengono più libri, strumenti e materiali rispetto al passato, pesando fino a 10-11 chili su bambini di 10-11 anni.

Tensioni cervicali e cattiva postura cronica

Questo carico eccessivo può causare dolori lombari, tensioni cervicali e cattiva postura cronica, influenzando negativamente la salute dei più giovani. Inoltre, la scuola moderna ha orari più lunghi e una vita più sedentaria, fattori che peggiorano la situazione.

La soluzione richiede un impegno condiviso tra famiglie e istituzioni: scegliere zaini ergonomici, alleggerire il carico, insegnare un corretto uso dello zaino, introdurre armadietti, adottare libri digitali e promuovere educazione posturale.

Anche le scuole devono fare la loro parte: organizzare, ad esempio, orari equilibrati. Non si tratta solo di comodità, ma di salute pubblica.

Essere genitori oggi significa riconoscere i bisogni contemporanei e agire responsabilmente per proteggere la salute dei propri figli, abbandonando pregiudizi e retoriche superate.

Solo così si potrà garantire un futuro di benessere e forza ai giovani, trasformando una sfida in un’opportunità di crescita e cambiamento positivo.

La colpa è di chi sa che il problema esiste e fa finta di non vederlo. Non c’è bisogno di frasi fatte, occorre responsabilità. Serve la capacità di ammettere che anche la scuola, la società e noi stessi possiamo fare di più. Perché il vero segno di forza, oggi, non è fingere che tutto vada bene, ma avere il coraggio di cambiare le cose per il bene dei nostri figli.

Maria Laudando

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