Scuola: la pedagogia dell’imprevisto
Educare alla sorpresa in un mondo programmato. La capacità di riconoscere nella sorpresa un luogo educativo.
Scuola: la pedagogia dell’imprevisto. Educare alla sorpresa in un mondo programmato. La capacità di riconoscere nella sorpresa un luogo educativo.
L’importanza dell’imprevisto nella scuola contemporanea, in un contesto dominato dalla programmazione rigida e dal controllo, assume un valore pedagogico poco esplorato.
Pur riconoscendo il valore dell’organizzazione educativa, occorre mettere in evidenza come l’imprevisto rappresenti un’opportunità preziosa per lo sviluppo dell’autonomia, della creatività e della responsabilità negli studenti.
Come sostengono grandi pedagogisti come Maria Montessori e John Dewey, è necessario sottolineare come l’apprendimento autentico nasca dall’esperienza riflessa, stimolata proprio dalle sorprese e dagli eventi inattesi che interrompono la routine didattica.
L’insegnante facilitatore
L’insegnante diventa così un facilitatore che, grazie alla capacità di “riflettere nell’azione” come suggerito da Donald Schön, trasforma ogni imprevisto in occasione di crescita e significato.
Del resto, non bisogna sottovalutare la dimensione spirituale dove l’imprevisto assume un valore rivelatore e di grazia, in linea con la tradizione cristiana.
In questo contesto, l’UCIIM emerge come comunità fondamentale per supportare gli insegnanti a vivere la professione come vocazione, accogliendo la sorpresa non come errore, ma come segno di vita.
La sfida attuale è dunque quella di conciliare rigore e libertà, programmare senza chiudersi alla flessibilità, educare alla sorpresa con speranza e ascolto.
L’imprevisto diventa allora la linfa vitale di una scuola più umana, capace di trasformare l’errore in scoperta e la relazione educativa in un incontro autentico e vivo.
Questa pedagogia dell’imprevisto rappresenta una chiamata entusiasmante a riscoprire la meraviglia e la fede nell’educare, invitando ciascuno a essere protagonista di un cambiamento positivo e creativo nel mondo della scuola.
Maria Laudando