Scuola, Pd, Sgambato: “Chiusura non esclusa se situazione precipita”

Redazione
Scuola, Pd, Sgambato: “Chiusura non esclusa se situazione precipita”

Scuola, Pd, Sgambato: “Chiusura non esclusa se situazione precipita”. Arrivare alla chiusura delle scuole, è l’extrema ratio ma “non si può escludere e comunque va valutata dagli esperti sulla base della curva dei contagi”.

Camilla Sgambato, responsabile Scuola della segreteria del Pd, ex-parlamentare e professoressa di Diritto alle superiori parla così all’Adnkronos della possibile chiusura della scuole.

Tema su cui la maggioranza ha trovato un accordo nel mix tra didattica digitale integrata per gli studenti più grandi e la presenza per elementari e medie; ma che rischia di tornare oggetto di dibattito se la curva del contagio non si ferma.

Si dice che il Pd sia per la linea dura, è così?

“Qui non è una questione di linea dura, ma di prendere decisioni in base all’incremento del contagio e secondo i dati delle regioni.

Dunque lo stabiliremo di volta in volta, certamente non in modo discrezionale, ma su dati specifici”.

Ma se questi dati peggiorano, si potrebbe arrivare a chiudere le scuole?

“Non si può escludere. Noi lavoriamo perché non accada, facciamo il possibile perché questo non avvenga, siamo stati i primi a batterci per la presenza.

Convinti che tenere i ragazzi ed i bambini lontani dalle scuole crea danni educativi, psicologici, aumenta le disuguaglianze e la povertà educativa.

E i cittadini devono avere questa consapevolezza: lo sforzo di ognuno di noi per contenere la diffusione del virus è prezioso, a partire dai comportamenti individuali.

Ma dobbiamo tenere conto di due fattori: il primo ovviamente è l’andamento del contagio e il secondo è che ora la didattica digitale integrata sta funzionando meglio rispetto a marzo”.

“Questa -specifica Sgambato- non vuole essere una difesa della didattica a distanza.

Ma va preso atto che forse in questa fase si conferma come uno strumento per non interrompere il dialogo educativo nel caso limite in cui non si possano tenere lezioni in presenza.

Io insegno Diritto alle superiori e stamattina ho fatto 3 ore di lezione a distanza, è andata benissimo”.

Ma per le elementari non sarebbe più complicato?

“Certo, alle elementari i bambini hanno difficoltà maggiori con la ddi e sappiamo benissimo che tenere a casa i bambini crea loro disagi enormi, oltre che problemi per i genitori che lavorano.

Ma di fronte a dati allarmanti, alle file di ambulanze, data la situazione che c’è, forse rallentare il contagio anche con la chiusura delle scuole è da prendere in considerazione.

Ma ripeto che deve essere una decisione degli esperti sulla base dei dati epidemiologici”.

Ma questo è un punto su cui non tutti sono d’accordo nel governo, a partire dal M5S con la ministra Azzolina in testa…

“Come mamma, come nonna e come insegnante, più che come dirigente politico, auspico unità di intenti da parte di tutti gli attori istituzionali.

Adesso nessuno capirebbe tensioni. Ci sono famiglie che hanno vissuto lutti, persone all’ospedale… basta litigare”.

Qualche tensione tra gli attori istituzionali l’abbiamo vista però, con le regioni ci sono state polemiche pesanti.. “Non è stato uno spettacolo edificante”.

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