Scuola: valutazione della qualità del servizio
Per far fronte alle profonde variazioni che la complessa società postmoderna attraversa, si rende necessario realizzare una scuola di “qualità”

Scuola: valutazione della qualità del servizio. Per far fronte alle profonde variazioni che la complessa società postmoderna attraversa, si rende necessario realizzare una scuola di “qualità”, caratterizzata da una metodologia rigorosa che modifichi la struttura disciplinare, organizzativa e di sistema della scuola, valorizzando gli interessi, le capacità professionali dei docenti e offrendo soluzioni adeguatamente innovative alle aspettative del contesto sociale.
La maggiore domanda di professionalità espressa dal territorio, l’esigenza di un apprendimento continuo da parte della persona, nonché la necessità di rapportarsi ed interagire con le altre componenti del “sistema formativo integrato” pongono nuove sfide al sistema scolastico.
La maggior parte dei paesi appartenenti all’Unione Europea, nel definire i fattori d’investimento e gli obiettivi strategici delle rispettive politiche economiche, ha individuato nell’efficacia e nell’efficienza dei propri sistemi educativi e nella valorizzazione delle risorse umane gli elementi fondamentali per garantire livelli di formazione di alto e qualificato profilo, assicurare competitività e sviluppo al sistema produttivo e promuovere l’educazione alla cittadinanza, nonché la crescita democratica delle proprie comunità.
Le dimensioni “locale” e “globale”
Le dimensioni “locale” e “globale” condizioneranno sempre di più i sistemi educativi, incidendo non solo sugli aspetti strutturali, organizzativi e operativi, ma anche sulle attitudini e sul valore professionale degli operatori e sulla qualità dell’offerta educativa che i sistemi stessi saranno in grado di erogare.
Di conseguenza, il processo di sviluppo dell’autonomia e della delocalizzazione dei poteri istituzionali richiederà un impegno sempre maggiore per assicurare la qualità dei servizi e, in particolare, di quelli dell’istruzione e della formazione.
Appare chiaro, quindi, che la valutazione nella scuola è diventata una questione “politica” ed istituzionale, oltre che pedagogica. L’autonomia, ponendo le istituzioni scolastiche al centro dell’impianto educativo e formativo, ha operato una vera e propria rivoluzione nella cultura e nel modo di essere e di funzionare del sistema scolastico costituendo un fattore decisivo per lo sviluppo qualitativo del sistema di istruzione e di formazione.
L’autonomia, infatti, consente di dare più efficaci risposte alle esigenze e alle attese delle persone e dei territori interessati e lo fa con l’alleggerimento del peso e del ruolo dei livelli centrali e periferici dell’Amministrazione dello Stato, mediante un inserimento attivo delle famiglie nella partecipazione alla vita della scuola e con il coinvolgimento e la responsabilizzazione delle autonomie locali nelle politiche dell’offerta formativa e dei servizi scolastici.
Il nuovo contesto istituzionale
Il nuovo contesto istituzionale segna infatti il passaggio dallo Stato “gestore” allo Stato “regolatore” e sposta l’asse culturale del sistema di istruzione e formazione dalla “verticalità” delle procedure di gestione alla “orizzontalità” dell’organizzazione del servizio per favorire la libera iniziativa dei soggetti istituzionali e privati.
In questo nuovo disegno istituzionale, il sistema scolastico italiano, recependo le esigenze di una società basata sulla conoscenza, tecnologicamente avanzata e in rapida e continua evoluzione, sta vivendo un processo di riordino e di adeguamento profondo e complessivo.
Ma l’autonomia delle scuole, come sostiene Vertecchi, per non trasformarsi in “frantumazione autarchica del progetto educativo” richiede la definizione di standard nazionali, cioè di un “criterio di qualità, ossia di un livello desiderato del servizio scolastico o del suo prodotto”.
Occorre riconoscere, tuttavia, che negli ultimi decenni c’è stata un’evoluzione radicale: la valutazione si è orientata a considerare la qualità complessiva del servizio erogato nella prospettiva della rendicontazione richiesta e dovuta in ogni settore della P.A.
Oggi, con l’attribuzione della personalità giuridica, le singole scuole sono costrette a rivedere il loro modo di essere, di rapportarsi con il mondo circostante, di confrontarsi con i protagonisti della realtà sociale nella quale operano: giovani, famiglie, enti locali, aziende, imprenditori e operatori culturali.
Maria Laudando