Sequestro da mezzo milione di euro per il Papeete
Sequestro da mezzo milione di euro per il Papeete. In Italia lo conoscono tutti da poco più di un anno, da quando Matteo Salvini aveva in qualche modo aperto la crisi di governo in conferenza stampa mentre era in vacanza lì.
Ora il Papeete torna agli onori della cronaca per un sequestro preventivo di circa mezzo milione di euro. Il sequestro è stato disposto dal gip di Ravenna, su richiesta dei pm della procura Alessandro Mancini e Monica Gargiulo.
Il sequestro riguarda la società che amministra il Papeete e Villa Papeete.
Proprio i locali diventati noti dopo le vacanze di Salvini, che al lido balneare ha passato qualche giorno di vacanza nel 2019. Quando era ministro dell’Interno e si aprivano le prime crepe nella maggioranza.
L’inchiesta che ha portato al sequestro riguarda la società Mib Service, specializzata in consulenze nel settore della ristorazione e dell’intrattenimento.
I suoi legali rappresentanti sono indagati per emissione di fatture per operazioni ritenute inesistenti. Gli inquirenti ritengono che da queste fatture abbiano tratto vantaggio alcune imprese, tra cui proprio quella del Papeete.
Le fatture di Mib Service contestate ammontano a un valore stimato di circa 5,6 milioni di euro, con un totale di 122 contratti stipulati tra il 2013 e il 2017.
L’inchiesta era partita da una verifica fiscale della guardia di finanza sulla srl, che utilizza un sistema che gli inquirenti ritengono collaudato con l’obiettivo di frodare il fisco.
Nel decreto di sequestro per quasi 6 milioni di euro, risalente a giugno, si legge che la società sarebbe considerata “di comodo, strutturalmente inesistente”, oltre che creata per “la commissione di attività illecite”.
I difensori ritengono che i contratti siano pienamente legali e avevano fatto richiesta di riesame del sequestro. Ma per il tribunale la contestazione di associazione per delinquere era fondata. Fonte Fanpage