Settantotto anni fa fu approvata la Costituzione della Repubblica Italiana

Adottata nel 1947 entra ufficialmente in vigore il 1° gennaio 1948 come era stabilito dalla XVIII disposizione transitoria e finale

Redazione
Settantotto anni fa fu approvata la Costituzione della Repubblica Italiana

Settantotto anni fa fu approvata la Costituzione della Repubblica Italiana. Adottata nel 1947 entra ufficialmente in vigore il 1° gennaio 1948 come era stabilito dalla XVIII disposizione transitoria e finale.

Il 22 dicembre 1947 è una data che vibra ancora oggi come un battito profondo della storia italiana: in quel pomeriggio, nell’Aula di Montecitorio, l’Assemblea Costituente approvò la Costituzione della Repubblica, ponendo le fondamenta di una democrazia rinata dalle macerie della guerra e dalla fine della dittatura.

Fu promulgata dal Capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola il 27 dicembre 1947 ed è entrata in vigore il 1° gennaio 1948, come stabilito dalla XVIII disposizione transitoria e finale.

Non fu soltanto la nascita di un testo giuridico, ma l’inizio di un patto morale e civile che avrebbe accompagnato e accompagna ancora generazioni di cittadini, un progetto di futuro scritto da uomini e donne provenienti da culture politiche diverse, capaci di trasformare il dolore del passato in una visione comune fondata sulla dignità della persona, sul lavoro, sull’uguaglianza e sulla libertà.

Costituzione come forza viva

Da allora, la Costituzione non è rimasta immobile, ma ha camminato insieme al Paese, diventando una forza viva che ha orientato la ricostruzione, la crescita economica, l’allargamento dei diritti e la maturazione democratica dell’Italia.

Attraverso le leggi del Parlamento e le decisioni della Corte Costituzionale, i principi scritti nel 1947 si sono tradotti in conquiste concrete: la parità tra uomini e donne, la tutela della salute come diritto fondamentale, la libertà personale come limite invalicabile del potere, la protezione dei più deboli come misura della civiltà di uno Stato.

Nel corso dei decenni, la Carta ha saputo rinnovarsi senza perdere la propria identità, accogliendo riforme decisive come il rafforzamento delle autonomie territoriali, l’introduzione del principio di equilibrio dei conti pubblici e, più recentemente, l’ingresso della tutela dell’ambiente, della biodiversità e delle future generazioni tra i valori costituzionali, segno di una Repubblica che guarda avanti e si assume la responsabilità del domani.

La Costituzione come bussola sicura

Anche quando il Paese è stato attraversato da crisi profonde, da tensioni sociali, da emergenze sanitarie e da trasformazioni tecnologiche senza precedenti, la Costituzione ha continuato a offrire una bussola sicura, ricordando che nessuna innovazione può prescindere dal rispetto della dignità umana e che ogni potere trova il suo limite nei diritti inviolabili della persona.

I referendum che hanno respinto riforme giudicate troppo radicali hanno dimostrato quanto forte sia il legame tra i cittadini e la Carta, sentita non come un documento lontano ma come una casa comune da preservare.

Oggi, nell’anniversario della sua approvazione, la Costituzione italiana appare più che mai come un testo giovane, capace di parlare il linguaggio del presente e di ispirare il futuro, un’eredità che non chiede celebrazioni rituali ma impegno quotidiano, conoscenza, partecipazione.

Il 22 dicembre 1947 non appartiene solo ai libri di storia: vive in ogni diritto esercitato, in ogni dovere rispettato, in ogni scelta pubblica che mette al centro la persona e la comunità, ricordandoci che la democrazia non è mai conquistata una volta per tutte, ma va difesa e rinnovata ogni giorno, con lo stesso entusiasmo e la stessa speranza di chi, allora, scrisse la parola Repubblica come promessa di libertà.

Maria Laudando

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