Si ammala due volte di coronavirus e muore a 49 anni

Redazione
Si ammala due volte di coronavirus e muore a 49 anni

Si ammala due volte di coronavirus e muore a 49 anni. È morta una donna che si è ammalata due volte di coronavirus : la prima nel 2020 ed era guarita, la seconda – fatale – nell’agosto scorso.

A dare notizia sui social della scomparsa della donna è l’ex consigliere comunale di Massarosa, Fabio Zinzio, ricandidato per le amministrative di ottobre. “Di coronavirus purtroppo si muore – scrive -.

Dopo una lunga lotta contro il virus, ci ha lasciato la nostra compaesana Barbara. Una donna solare, educata e sempre disponibile”.

Barbara Bertelli, 49enne di Massarosa (Lucca), aveva prenotato il vaccino per il 5 settembre, ma non ha potuto riceverlo. Il 9 agosto, giorno successivo al suo compleanno, è stata ricoverata all’ospedale Versilia di Lido di Camaiore.

Poi è stata portata al San Luca di Lucca per l’aggravarsi delle condizioni, quindi l’hanno trasferita all’ospedale Careggi (Firenze), dove è deceduta. La salma si trova presso la Croce Verde di Bargecchia. Le esequie si sono tenute ieri alle 16 nella chiesa di San Martino di Bargecchi.

Lascia una bambina, i genitori, il fratello

Da alcuni giorni si era negativizzata, è ricostruito sui giornali, ma il suo organismo era stato troppo debilitato dalla malattia, con una grave compromissione dei polmoni. Lascia una bambina, i genitori, il fratello.

All’inizio della stagione estiva aveva cominciato a lavorare in uno stabilimento balneare della Versilia, ma poi ha dovuto lasciare l’impiego proprio per il nuovo contagio da coronavirus . L’anno scorso rimase contagiata e riuscì a guarire superando inverno e primavera senza conseguenze apparenti.

“Quando ci siamo sentiti l’ultima volta – racconta Zinzio – mi ha detto che era stata malissimo ed era in quarantena. Da quello che mi hanno raccontato persone a lei vicine, in ospedale si era negativizzata, ma la sua salute era ormai molto compromessa e non ce l’ha fatta”.

Era appassionata di animali Barbara. Sul suo profilo Facebook le foto di volatili, cani e gatti. Viveva immersa nel verde ed era vicina alla comunità di Bargecchia.

Questa estate aveva messo a disposizione il suo giardino privato, che affaccia sulla strada, per posizionare il gazebo della raccolta firme a favore dell’eutanasia.

“Bisognerebbe far capire ai negazionisti che il coronavirus c’è e che uccide. Manteniamo il distanziamento, indossiamo le mascherine e vacciniamoci” conclude Zinzio, che invita quanti daranno l’ultimo saluto a Barbara, di portarle un girasole, il fiore da lei più amato.

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