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SPID a rischio? Cosa succede con il nuovo sistema IT Wallet che sostituirà le credenziali digitali
L’Italia corre in anticipo rispetto all’Europa: il nuovo IT Wallet digitale sta per sostituire SPID e CIE. Ecco cosa cambia nel 2025, i rischi per gli utenti e come prepararsi subito.
Dal 2021 lo SPID è diventato il passaporto digitale degli italiani, indispensabile per accedere a pensioni, bonus e certificati sul portale INPS. Oggi, però, la sua sorte è segnata: nel 2025 inizierà la transizione verso l’IT Wallet, il portafoglio digitale nazionale integrato nell’app IO.
Il nuovo sistema nasce per allinearsi al progetto europeo dell’EUDI Wallet (European Digital Identity Wallet), che sarà obbligatorio entro il 2026. Ma l’Italia ha scelto di anticipare i tempi, mettendo in campo il proprio “wallet” digitale già da quest’anno.
Il risultato? Una rivoluzione che riguarda tutti, ma che rischia di creare difficoltà soprattutto per gli over 65, abituati a usare SPID o la Carta d’Identità Elettronica.
Italia in pole: perché l’IT Wallet arriva prima in Europa
L’Italia è tra i primi Paesi a lanciare la sperimentazione del portafoglio digitale. Già nel dicembre 2024 è partita una fase di test ristretta, con l’obiettivo di estendere il sistema a milioni di cittadini entro l’inverno 2025
Il governo ha scelto questa accelerazione per garantire più sicurezza e uniformità, ma anche per spingere l’Italia in un ruolo da protagonista nel panorama digitale europeo.
Secondo il Ministro dell’Innovazione, l’IT Wallet diventerà “la chiave unica per tutti i servizi digitali”, sostituendo gradualmente SPID e CIE.
Che cos’è l’IT Wallet e come funziona
L’IT Wallet è un portafoglio digitale che raccoglie in un unico spazio i documenti personali. All’interno troveremo:
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Patente di guida digitale;
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Tessera sanitaria e ricette mediche elettroniche;
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Carta europea della disabilità;
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In futuro: certificati di residenza, documenti fiscali, certificazioni ISEE.
Il wallet sarà accessibile tramite app IO, già usata per cashback e servizi comunali. Ogni documento sarà verificato con certificati digitali e validità legale in tutta l’Unione Europea.
La differenza rispetto a SPID? Non sarà solo un “accesso”, ma un vero contenitore dinamico dei nostri documenti.
Cronoprogramma: quando sparirà lo SPID?
Il cronoprogramma prevede tre tappe fondamentali:
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2025: sperimentazione estesa ai primi cittadini volontari.
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2026: attivazione dell’EUDI Wallet europeo, con interoperabilità tra i vari Paesi UE (Identity Week).
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2027: progressiva dismissione di SPID e CIE come sistemi autonomi.
Questo significa che SPID non sparirà subito, ma inizierà un lento tramonto, finché l’IT Wallet diventerà obbligatorio.
Differenze tra IT Wallet ed EUDI Wallet
Non bisogna fare confusione:
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IT Wallet → progetto italiano, integrato su app IO, con documenti nazionali.
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EUDI Wallet → progetto europeo, pensato per viaggiare e usare servizi in tutti i Paesi UE.
In Italia, l’IT Wallet farà da apripista e sarà poi integrato nell’EUDI Wallet. Questo implica che chi userà l’IT Wallet sarà già pronto per la versione europea.
Cosa fare subito: consigli pratici per pensionati e famiglie
Molti pensionati si chiedono: “Devo già abbandonare lo SPID?”. La risposta è no, ma conviene prepararsi. Ecco i passi da seguire:
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Verificare la validità dello SPID: controllare eventuali scadenze con il proprio provider (AgID – SPID).
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Attivare la Carta d’Identità Elettronica (CIE): sarà il documento principale di riconoscimento all’interno del Wallet.
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Scaricare e aggiornare l’app IO: sarà la base tecnica dell’IT Wallet.
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Chiedere supporto a CAF e patronati: molti offrono assistenza gratuita per configurare lo SPID e, in futuro, il Wallet.
Prepararsi oggi significa evitare problemi domani, soprattutto per chi deve accedere ogni mese al portale INPS per il cedolino pensione.
Criticità e timori: la privacy è davvero al sicuro?
Non mancano le polemiche. Diverse associazioni hanno sollevato dubbi sulla gestione centralizzata dei dati.
Il rischio principale riguarda la sicurezza: concentrare patente, tessera sanitaria e dati fiscali in un unico “portafoglio” digitale può esporre a furti informatici più gravi.
La Commissione Europea ha già dichiarato che l’EUDI Wallet sarà sviluppato con standard di sicurezza avanzati, ma la sfida resta aperta. Come ricorda il Garante della Privacy, occorrerà vigilare attentamente su accessi e utilizzo dei dati sensibili.
Un cambiamento inevitabile che richiede consapevolezza
L’arrivo dell’IT Wallet non è un semplice aggiornamento: è un cambio di paradigma. Non ci limiteremo più a “loggarci” con SPID, ma avremo un portafoglio digitale completo, riconosciuto in tutta Europa.
Per i cittadini più anziani questa transizione sarà una sfida, ma anche un’opportunità: meno carte fisiche, meno burocrazia, più velocità nei servizi.
La chiave sarà accompagnare il cambiamento con campagne informative semplici e accessibili, per non lasciare indietro nessuno.