Stefano Diamante sconta 30 anni di carcere, esce e denuncia il suo commercialista
L'uomo, suo tutore legale, è accusato da Stefano di avergli sottratto 350mila euro prosciugandogli il conto corrente
Stefano Diamante sconta 30 anni di carcere, esce e denuncia il suo commercialista. L’uomo, suo tutore legale, è accusato da Stefano di avergli sottratto 350mila euro prosciugandogli il conto corrente.
Stefano Diamante, oggi cinquantenne, è un uomo che ha vissuto una storia complessa e drammatica, ma che continua a lottare con coraggio per la propria dignità e giustizia.
Nel 1999, a 24 anni, commise un atto tragico uccidendo la madre, un crimine per il quale fu condannato a 30 anni di carcere, dopo un iter giudiziario che vide inizialmente un’assoluzione per vizio totale di mente.
Stefano oggi vive a Genova
Durante la detenzione, grazie a una buona condotta, ottenne benefici come la semilibertà e l’affidamento in prova, e oggi vive a Genova lavorando nel settore della ristorazione.
Tuttavia, la sua battaglia non si è fermata: ora si trova coinvolto in una nuova controversia economica, questa volta come presunta vittima.
Accusa il suo ex tutore legale, un commercialista genovese, di aver sottratto 350mila euro dal suo conto, somme derivanti principalmente dall’eredità paterna.
La Procura di Genova ha aperto un fascicolo e la Guardia di Finanza sta indagando, mentre il professionista è stato sospeso dall’Ordine dei commercialisti.
La vicenda di Diamante è un esempio di resilienza e determinazione, un uomo che, nonostante le difficoltà e gli errori del passato, continua a cercare giustizia e a ricostruire la propria vita con forza e speranza.
È una storia che ci ispira a credere nel cambiamento e nella possibilità di rinascere, anche dalle situazioni più difficili, mostrando come la volontà di migliorarsi e affrontare le sfide possa aprire nuove strade di speranza e successo.
