Strage Paderno: Riccardo Chiarioni sterminò la famiglia con 108 coltellate

Una perizia in incidente probatorio ha stabilito che il giovane era parzialmente incapace di intendere e di volere.

Redazione
Strage Paderno: Riccardo Chiarioni sterminò la famiglia con 108 coltellate
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Strage Paderno: Riccardo Chiarioni sterminò la famiglia con 108 coltellate. Una perizia in incidente probatorio ha stabilito che il giovane era parzialmente incapace di intendere e di volere.

Ieri si è svolto il primo incontro del processo abbreviato presieduto dalla giudice Paola Ghezzi del Tribunale per i minorenni di Milano, in cui è stato ascoltato Riccardo Chiarioni.

All’età di 17 anni, tra la notte del 31 agosto e il 1° settembre scorso, ha sferrato 108 coltellate uccidendo il padre, la madre e il fratello di 12 anni nella loro casa a Paderno Dugnano, vicino Milano.

Ora diciottenne, Chiarioni ha rivissuto quella terribile notte durante la seduta, pur non riuscendo a identificare un movente chiaro. Ha inoltre condiviso le esperienze che sta vivendo nel carcere minorile, descrivendo il percorso educativo che sta seguendo in vista degli esami di maturità.

Parzialmente incapace di intendere e di volere

Una perizia in incidente probatorio condotta da Franco Martelli, esperto in psichiatria e criminologia clinica, è stata esaminata in aula il 4 aprile.

Martelli ha concluso che il giovane era parzialmente incapace di intendere e volere al momento del delitto, avvenuto dopo una festa per il compleanno del padre.

Questi risultati sono stati confermati davanti alla gip Laura Margherita Pietrasanta, così come dai consulenti dei pubblici ministeri Sabrina Ditaranto ed Elisa Salatino e dall’avvocato difensore Amedeo Rizza.

Secondo il rapporto psichiatrico, il giovane viveva tra realtà e fantasia, cercando di evadere in un mondo immaginario di “immortalità”, che percepiva come raggiungibile solo liberandosi degli affetti familiari.

Lo psichiatra della difesa, Marco Mollica, sostiene che Chiarioni fosse totalmente incapace di intendere e volere. Riconoscendo la necessità di trattamenti specifici, il 23 maggio verrà stabilito il percorso terapeutico più adatto.

Successivamente il processo proseguirà con ulteriori udienze di discussione tra le parti prima di arrivare alla sentenza finale.

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