Strage Palermo: Barreca ha legato e massacrato di botte i figli. La moglie uccisa una settimana prima

I due amici arrestati si erano stabiliti a casa del killer

Redazione
Strage Palermo: Barreca ha legato e massacrato di botte i figli. La moglie uccisa una settimana prima

Strage Palermo: Barreca ha legato e massacrato di botte i figli. La moglie uccisa una settimana prima. Sabrina Fina e Massimo Carandente si erano stabiliti nella villetta dell’orrore con l’obiettivo di scacciare i demoni. È stata una carneficina.

La coppia di palermitani sarebbe stata complice dell’uomo che ha ucciso la moglie e i figli ad Altavilla Milicia, in provincia di Palermo. “Dicevano che i demoni erano dentro mia sorella e mio nipote, che dovevano essere bruciati e sepolti i demoni, noi pensavano in modo figurato”, racconta il fratello di Antonella Salamone, una delle tre vittime.

Il reato di omicidio plurimo viene contestato in concorso a tutti e tre gli indagati. Il solo marito risponde anche della soppressione del cadavere della moglie, bruciata nel giardino della casa.

La coppia respinge le accuse. L’avvocato Sergio Sparti, che li assiste, li ha incontrati in carcere. Che vivessero a casa Barreca lo conferma anche il fratello della donna bruciata: «Lei voleva mandarli via, quello che li teneva in casa era lui, hanno detto che dovevano dormire lì per togliere gli spiriti”.

Il macabro rito

In casa Barreca sarebbe avvenuto il macabro rito, durato almeno 10 giorni e scandito da ferocia e violenza. Sarebbe stato Barreca a chiedere l’aiuto dei due amici, i quali avrebbero sostenuto di essere in grado di liberare le vittime possedute dal demonio.

Ed ecco la decisione di organizzare il rito di purificazione di cui ha parlato la terza figlia diciassettenne di Barreca risparmiata dall’esplosione di violenza. “Hanno fatto un esorcismo per liberarci dal demonio”, ha raccontato.

La prima ad essere uccisa, probabilmente fra giovedì e venerdì scorsi, sarebbe stata Antonella Salamone. Il corpo è stato bruciato assieme ad alcuni vestiti della vittima e a delle suppellettili.

Tra venerdì e sabato i protagonisti del rito sarebbero diventati i figli Kevin ed Emanuel, di 16 e 5 anni. Non andavano a scuola da lunedì scorso. Anche questo particolare potrebbe non essere casuale.

Il figlio sedicenne sarebbe stato incatenato, stretto in una morsa che gli ha tolto il respiro fino a ucciderlo. Entrambi i fratelli presentavano delle ecchimosi in vari punti del corpo, compatibili con i tentavi di liberarsi ma anche con i colpi subiti. Il rito di purificazione prevedeva il martirio, con delle atroci sofferenze a cui non avrebbero retto.

La figlia sarebbe scampata al massacro perché in lei gli esorcisti non avevano riscontrato i segnali della presenza di Satana. Intanto, si scava nel gruppo di preghiera a cui avrebbero partecipato anche altre persone oltre ai tre fermati.

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