Striscia la Notizia: aggressione Brumotti, “strana” richiesta dei poliziotti

Redazione
Striscia la Notizia: aggressione Brumotti, “strana” richiesta dei poliziotti

Striscia la Notizia: aggressione Brumotti, “strana” richiesta dei poliziotti. Clamoroso quello che è andato in onda questa sera a Striscia la Notizia il tg satirico di Canale 5 ideato da Antonio Ricci.

Si ritorna a parlare di Vittorio Brumotti e dell’aggressione subita a San Severo con un retroscena esclusivo: nuove immagini di un agguato in ospedale da parte di uno degli aggressori della piazza di spaccio e un video in cui gli agenti chiederebbero a Brumotti e alla sua squadra di cancellare il video.

Il retroscena

È un video che arriva dopo le dichiarazioni del trapper Paname che, non sapendo di essere ripreso, rivelava che la polizia di San Severo sarebbe corrotta: “Quegli sbirri sono pagati, prendono 40mila euro ogni tre giorni”.

Per le violenze dell’aggressione a Vittorio Brumotti il 5 ottobre scorso, questa mattina sono stati tradotti in carcere in due. Nei nuovi video, si è visto come all’esterno del pronto soccorso, Brumotti si ritrovava i due aggressori.

Insieme a Brumotti c’era il giornalista Vincenzo Rubano, che ha aiutato il biker a girare il servizio. Uno dei due aggressori si scaglia con estrema violenza nei confronti proprio di Rubano davanti a sette poliziotti in borghese.

La rivelazione di Vittorio Brumotti

Gli aggressori lo colpiscono con calci alla schiena e a un braccio. Tutto è ripreso. “Il fatto grave – ha commentato Vittorio Brumotti – è che una volta che hanno visto che non avevamo più il video, gli agenti si sono tranquillizzati.

E ancora più grave che ci hanno detto: “Voi non ci vivete a San Severo. Ora ve ne andate, ma noi rimaniamo qui”. La redazione di Striscia la notizia, attraverso un comunicato fatto pervenire alle redazioni dei quotidiani, si chiede.

“se il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese prenderà provvedimenti, perché sia Striscia sia i cittadini hanno bisogno di spiegazioni, dato che le zone d’ombra di questa vicenda sono davvero tante”.

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