Suicidio: una si butta a mare e muore, l’altra ci ripensa
Suicidio: una si butta a mare e muore, l’altra ci ripensa. Tragedia nel Ragusano, dove due donne nella giornata di ieri, nel pomeriggio, si sono recate al mare per togliersi la vita, in contrada Timperosse, tra Donnalucata e Playa Grande, frazione di Scicli.
Una di loro, 33 anni, milanese ma originaria di Giarratana, è deceduta. L’altra, invece, residente in un’altra città del Nord, ci avrebbe ripensato all’ultimo momento e, stando ad una prima ricostruzione, sarebbe stata lei a chiedere l’intervento dei soccorsi.
Quando, però, sono arrivati sul posto per la vittima era già troppo tardi, l’amica, invece, è accompagnata in ospedale, essendo sotto shock. Sul posto i carabinieri e la polizia locale di Scicli, oltre al magistrato di turno.
La Procura apre una inchiesta
Una vicenda che presenta molti dubbi e punti da chiarire, infatti la Procura della Repubblica di Ragusa ha aperto un’inchiesta per accertare se il racconto della ragazza – ora ricoverata in stato confusionale all’ospedale “Maggiore” di Modica – sia veritiera.
Circostanza ancor più incredibile, ad onor del vero, è che la sopravvissuta ha raccontato che insieme all’amica sarebbero arrivate in taxi in prossimità del tratto di mare dove c’è una scogliera scoscesa. Da lì la 33enne si sarebbe gettata in acqua. Entrambe le donne sarebbero originarie di Giarratana.
Ravanusa: piazza gremita per funerali 9 vittime esplosione
In piazza Primo Maggio, a Ravanusa, sono arrivati il presidente della Regione, Nello Musumeci,;il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini e il capo nazionale della Protezione civile Fabrizio Curcio.
Ad accoglierli, in una piazza gremita, con i familiari delle nove vittime (10 con Samuele che è rimasto nel grembo di mamma Selene), il prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa. In elicottero, da Roma, è arrivato il prefetto, capo dipartimento dei vigili del fuoco, Laura Leo.
Corso della Repubblica è’ listato a lutto con più corone di fiori. Spicca il gigantesco cuore con la foto dei coniugi Selene Pagliarello e Giuseppe Carmina; e uno più piccolo con la scritta Samuele con accanto un piccolo peluche. I feretri sono portati a braccia in piazza dove l’arcivescovo di Agrigento ha officiato le esequie solenni.