Sulmona: Liberato muore a 17 anni. Meningite?
Sulmona: Liberato muore a 17 anni. Meningite? Sulmona, in provincia dell’Aquila, è sotto choc per la morte improvvisa di un ragazzo di soli 17 anni, Liberato Passoforte, dovuta, come riporta la stampa locale, ad una sospetta meningite.
L’adolescente, che si era sentito male sabato scorso, lamentava mal di testa, febbre alta e stanchezza. Dopo qualche ora i genitori, preoccupati, lo hanno accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale di Sulmona.
Nel nosocomio la situazione è precipitata rapidamente. I medici hanno disposto in seguito il ricovero nel Reparto di Rianimazione, dove è scattato il protocollo di emergenza. Il ragazzo è sottoposto a terapia intensiva, ma la situazione è risultata critica fin da subito.
Il 17enne, alla fine, non ce l’ha fatta
Come riporta il quotidiano Il Centro, riferendo di fonti ospedaliere, Liberato Passoforte sarebbe stato colpito da meningite fulminante pneumococcica, non contagiosa ma letale per chi la contrae.
Tuttavia, la conferma arriverà solo nei prossimi giorni con i risultati delle indagini colturali e dagli esami istologici disposti prontamente dalla Asl di competenza.
Liberato Passoforte, che in passato aveva avuto altri problemi di salute, poi superati, frequentava l’Istituto Alberghiero di Sulmona. Alle 15 di oggi, martedì 10 gennaio, si sono tenute le esequie nella Chiesa di San Giovanni da Capestrano, nella frazione di Cantone, tra Sulmona e Introdacqua.
Palesemente sconvolta la comunità locale. Centinaia, fin da ieri sera, i messaggi di cordoglio apparsi sui social network, con preghiere e pensieri per l’anima del ragazzo.
Già questa mattina prima di andare a scuola, tanti amici sono passati a dare un ultimo saluto a Liberato Passoforte nella camera ardente allestita nella casa funeraria Caliendo-Celestial.
La meningite pneumococcica è la seconda forma più comune dopo la meningite da meningococco, soprattutto negli adulti. Esordisce in maniera improvvisa con un quadro clinico caratterizzato da febbre e letargia. La prognosi è letale nel 34% dei casi.