Telefona al papà, dal cimitero: “È morto!”

Redazione
Telefona al papà, dal cimitero: “È morto!”
Foto repertorio

Telefona al papà, dal cimitero: “È morto!”. Cerca di rintracciare il papà che non si trovava da ore. Gli telefona, ma a rispondere è il becchino dalla camera mortuaria del cimitero di Trento.

Laconica e terribile la risposta: “Suo padre è morto da qualche ora”. Rodolfo Ravagni resta impietrito, suo padre Armando è deceduto per un malore mentre era a passeggio e la sua famiglia non ne aveva saputo nulla.

La tragica vicenda

“Pronto, chi parla?”. “Papà, sei tu?”. Dall’altra parte del telefono c’è un operatore del servizio mortuario, che comunica la terribile notizia, nonostante non spetti a lui il delicato e ingrato compito.

“Il suo papà è qui in camera mortuaria lo hanno portato poco fa”. Armando Ravagni, ingegnere molto noto a Trento, era uscito di casa poco dopo le 8 di mattina e non è più rientrato a casa.

Si sarebbe accasciato davanti alle scuole Crispi, teatro del dramma. A nulla è valso il massaggio cardiaco effettuato da un passante, scrive il Corriere Veneto. Tutto nel silenzio più totale. La sua famiglia lo dà per disperso per ore, fino alla chiamata con il becchino.

La famiglia su tutte le furie

Nessuno ci ha avvisato dell’accaduto – spiegano i familiari. Non è possibile. Mio padre aveva addosso telefonino e documenti. Possibile che non ci sia stata dico una persona che abbia pensato di avvisare la sua famiglia? Su questa vicenda non staremo fermi. Vogliamo capire“.

Se non ci avesse avvisato l’operatore del servizio funerario, che ringrazio, avremmo fatto denuncia di scomparsa”, afferma il figlio Rudi. Attraverso l’avvocato, la famiglia ha presentato istanza alla Procura della Repubblica, sperando di avere una risposta su quello che di terribile è accaduto.

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