“Ti voglio bene ma è meglio se muori”:picchia e minaccia la moglie, arrestato

Redazione
“Ti voglio bene ma è meglio se muori”:picchia e minaccia la moglie, arrestato

“Ti voglio bene però è meglio che muori”. Queste le parole che una donna, vittima di violenze da parte del marito, si è sentita rivolgere nel momento cui avrebbe deciso di interrompere la sua relazione. Quello col marito era un rapporto malato e violento.

Lei, a quanto ricostruito, veniva picchiata e umiliata anche davanti ai figli minorenni che spesso sono dovuti intervenire per difenderla mettendosi tra i genitori. E dopo tante violenze e umiliazioni, anche di fronte ad altre persone, la donna di quarantotto anni aveva trovato il coraggio di mettere fine a quel rapporto col marito. Ma il marito non ha accettato la sua decisione di interrompere la relazione e ha iniziato a minacciarla di morte.

Maltrattava la moglie da anni

“Io ti voglio bene però e meglio che muori, così solo si può sistemare questa cosa”, le diceva. E alla fine l’uomo, un quarantottenne di Bronte (Catania), è finito in manette. A chiudere il cerchio sul marito violento le indagini dei carabinieri di Bronte. La vittima, nonostante le botte, gli schiaffi e i pugni ricevuti di continuo che le avevano provocato lividi ed ematomi, per paura non si era mai fatta refertare.

Le indagini hanno evidenziato come l’uomo, sin dal 2009, assumendo una posizione di prevaricante supremazia, ha determinato nella moglie un vero e proprio assoggettamento fisico e psicologico. L’attività di indagine compiuta a seguito della denuncia della vittima ha consentito di consolidare il quadro probatorio a carico dell’indagato che, recepito in toto dal giudice, ne ha consentito l’arresto. Ora il quarantottenne è agli arresti domiciliari. Fonte Fanpage

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