Tivoli, spari in strada: probabile regolamento di conti

Redazione
Tivoli, spari in strada: probabile regolamento di conti

Tivoli, spari in strada: probabile regolamento di conti. Tre colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi in strada, alle 21 di ieri, in via Gian Lorenzo Bernini, a Tivoli.

Ferito un italiano di 30 anni già noto alla giustizia e portato non in gravi condizioni all’ospedale per essere sottoposto a un intervento chirurgico.

Sul posto le pattuglie del commissariato di Tivoli e gli agenti della Scientifica a caccia di indizi che possano portare a identificare il responsabile, fuggito a piedi dopo aver sparato.

Fonseca, furto in casa: rubati 3 Rolex ad allenatore Roma

Furto in casa dell’allenatore della Roma Paulo Fonseca. I ladri sono entrati nel suo appartamento a Monteverde, forzando una porta finestra dopo aver danneggiato la recinzione del giardino.

Grosso il bottino, tre orologi Rolex del valore di 100mila euro.

Il colpo, che sarebbe avvenuto presumibilmente la notte tra giovedì e venerdì, a poche ore di distanza dalla partita di Europa League della squadra giallorossa con il Cska Sofia, è stato scoperto dal tecnico solo ieri pomeriggio.

Covid, Speranza: “Curva contagi terrificante, abbiamo 48 ore per una stretta”

“Quel che mi preoccupa è il dato assoluto, che mostra una curva terrificante. O la pieghiamo, o andiamo in difficoltà”.

Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel corso di un colloquio con il Corriere della Sera sull’emergenza coronavirus.

Il ministro dice che le “terapie intensive non sono il problema fondamentale di questi giorni. Per qualche settimana saranno ancora abbastanza gestibili”.

Il problema è che la pandemia non frena: “Abbiamo 48 ore per provare a dare una stretta ulteriore”, perché “c’è troppa gente in giro”, dice Speranza.

Anche sulla scuola, che è il tema più delicato che in queste ore divide i ministri, “la curva sta subendo un’impennata così rapida che rischia di mettere in discussione la didattica in presenza”, afferma Speranza, e chiarisce.

“L’idea del governo è sempre quella di non toccare le scuole. Vogliamo difenderle il più possibile, ma purtroppo dobbiamo farlo dentro il contesto di una epidemia”.

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