Tommaso Severino è l’uomo che guidava il Suv che ha ucciso il poliziotto Aniello Scarpati
L'imprenditore 28enne è stato arrestato mentre era in ospedale per farsi curare. Dalle analisi del sangue è risultato positivo a sostanze psicotrope e stupefacenti
Tommaso Severino è l’uomo che guidava il Suv che ha ucciso il poliziotto Aniello Scarpati. L’imprenditore 28enne è stato arrestato mentre era in ospedale per farsi curare. Dalle analisi del sangue è risultato positivo a sostanze psicotrope e stupefacenti.
Un tragico incidente ha colpito nel profondo la comunità vesuviana, lasciando un segno indelebile nel cuore di chi conosceva le vittime e chi credeva nella giustizia e nella sicurezza pubblica.
Quando un conducente di un suv, risultato positivo all’uso di droga, ha investito una volante della polizia, l’impatto ha provocato la morte immediata del poliziotto Aniello Scarpati e il grave trasferimento del collega Ciro Cozzolino.
Il 28enne Tommaso Severino, già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati a comportamenti pericolosi, è stato arrestato con l’accusa di omicidio stradale aggravato dall’uso di sostanze stupefacenti, un reato che sottolinea la gravità della sua condotta irresponsabile.
L’incidente in particolare si è verificato in circostanze drammatiche: il suv ha ospitato sei persone, tra cui tre minorenni, aumentando così il rischio e la portata del disastro.
Dopo aver causato l’impatto, Severino è fuggito a piedi, ma grazie al tempestivo intervento delle forze dell’ordine è stato rintracciato all’ospedale Maresca di Torre del Greco, dove era stato portato per le cure mediche.
La figura del capo pattuglia
Aniello Scarpati era una figura molto stimata e amata nella sua comunità, descritto come un uomo umile, dedito al dovere e sempre disponibile ad aiutare gli altri, un esempio di integrità e coraggio che ha lasciato un’eredità morale importante.
Questo tragico evento ha scosso profondamente la zona, non solo per la perdita di una vita umana, ma anche per il richiamo urgente a riflettere sull’importanza della responsabilità alla guida e sulla necessità di intensificare la lotta contro l’uso di sostanze pericolose che minacciano la sicurezza stradale.
La memoria di Aniello rappresenta oggi un invito a fare di più per garantire sicurezza, giustizia e rispetto della vita di chi ogni giorno serve con passione e dedizione.
È un monitoraggio potente a trasformare il dolore in forza, a impegnarsi con maggiore determinazione nella prevenzione degli incidenti e a costruire un futuro migliore, in cui il rispetto e la tutela della vita umana siano sempre al centro delle nostre azioni e decisioni.