Tommaso Zorzi a Verissimo: Lui è geloso non vuole che…

Redazione
Tommaso Zorzi a Verissimo: Lui è geloso non vuole che…

Tommaso Zorzi a Verissimo: Lui è geloso non vuole che… Tommaso Zorzi, ospite di Verissimo, ha raccontato come procede la relazione con Tommaso Stanzani. Per la gioia dei fan della coppia, il loro amore va a gonfie vele. Zorzi ha descritto il ballerino come un fidanzato decisamente geloso:

“È il secondo ragazzo che ho portato in casa, ma con il primo ero ancora giovane. Mia mamma e Tommy si sentono spessissimo anche per cavoli loro. È bello. Si è creato finalmente quel quadretto un po’ da famiglia del mulino. Tommaso ha detto che non è facile stare accanto a me? Non lo è neanche per me. Immagina per gli altri”.

Tommaso Zorzi commenta l’ipotesi matrimonio con Tommaso Stanzani

Silvia Toffanin, poi, ha chiesto a Tommaso Zorzi di raccontare le dinamiche della coppia e di confidarle se stiano pensando già al matrimonio. Il ventisettenne ha spiegato che non lo ritiene una priorità, nonostante lo veda come un’occasione in più per dare una festa:

“Com’è la nostra dinamica di coppia? Molto rilassata, molto libera, anche perché lui essendo più giovane, ha bisogno di invitare gli amici a casa, di stare per i cavoli loro. Io sono il primo che gli lascio la libertà di farlo.

Vuoi andare a ballare da solo? Fallo. Voglio andare a ballare da solo io? Non posso. Se è geloso? Uh, sì. Lui è geloso. Io sono un finto non geloso. Diciamo che sono troppo orgoglioso per essere platealmente geloso. Magari lo controllo. Matrimonio? È una cosa che mi piace perché mi piacciono molto le feste.

Quindi è una scusa per dare una festa. Però, non sono un fan dei matrimoni. Mi piacerebbe coronare il nostro amore con un matrimonio, una festa, ma non è qualcosa a cui ambisco più di tanto. Ambisco a stare insieme per un sacco di tempo, a prescindere dal matrimonio”.

Il bullismo

Tommaso Zorzi, infine, è tornato con la mente agli episodi di bullismo vissuti quando era ancora un bambino: “I ragazzini sanno essere veramente molto cattivi. Quando sei a scuola il tuo mondo, la tua dimensione è la tua classe.

Ed è una dimensione molto ristretta, con 18, 20 bambini. È molto facile che un pettegolezzo, dal primo bambino arrivi all’ultimo”. E ha continuato: “Una volta che tocca anche l’ultimo bambino ti senti vittima, intrappolato in epiteti brutti, perché me ne hanno dette di ogni.

Ed è stato anche il motivo per il quale i miei genitori mi hanno incoraggiato ad andare a Londra. Una volta che lasci il tuo Paese, lasci inevitabilmente indietro la tua reputazione, l’idea che hanno gli altri di te e ricominci.

Pochi mesi dopo ho detto ai miei genitori, con una mail, di essere gay. Se non ci fosse stata l’esperienza a Londra, sarebbe stato un processo molto più difficile”. (fanpage.it)

  •  

Redazione

La redazione de L'inserto, articoli su cronaca, economia e gossip

Modifica le impostazioni GPDR