Totò Cuffaro, ex presidente Sicilia ricoverato a Palermo per Covid

Redazione
Totò Cuffaro, ex presidente Sicilia ricoverato a Palermo per Covid
repertorio

Totò Cuffaro, ex presidente Sicilia ricoverato a Palermo per Covid. L’ex presidente della Regione Siciliana Totò Cuffaro è stato portato dal 118 al pronto soccorso dell’ospedale Cervello, centro Covid di riferimento a Palermo.

Risultato positivo negli scorsi giorni, le sue condizioni nelle ultime ore erano peggiorate. In ospedale gli è riscontrata una polmonite e per l’ex presidente è predisposto il ricovero.

Era lo stesso Cuffaro a comunicare la positività al Sars-Cov-2: “Cari amici, mi duole comunicarvi che attualmente mi ritrovo costretto in casa, a causa del temuto Covid che ha colpito anche me e e mia moglie.

Le mie condizioni sono pressoché buone e volevo tranquillizzare tutti gli amici che quotidianamente mi contattano per chiedermi come stia. Il Covid è un male che si insinua in maniera silente, quindi, vi prego di fare attenzione ed evitare di trascurare le regole di precauzione imposte”, aveva scritto su Facebook.

Il due volte governatore della Sicilia – condannato in via definitiva a 7 anni per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra – era scarcerato nel dicembre 2015, dopo quasi quattro anni di detenzione.

Nato a Raffadari, Cuffaro ha 62 anni e per 7 è stato presidente della Regione. Lo scorso ottobre aveva annunciato di voler tornare in politica per rilanciare la Democrazia Cristiana.

Migranti: sindaco Lampedusa, levare barche da porto

“Chiedo al presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed al presidente della Regione Nello Musumeci la dichiarazione dello stato di calamità per quanto sta avvenendo a Lampedusa.

Qui le imbarcazioni utilizzate dai migranti, mai rimosse dal porto dell’isola dalle Autorità preposte, a causa di una nuova mareggiata continuano a provocare gravi danni all’ambiente ed alle infrastrutture portuali.

E mettono a rischio gli stessi operatori dei Vigili del Fuoco, della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera intervenuti per limitare le conseguenze”.

Lo dice Totò Martello, sindaco di Lampedusa e Linosa che in passato ha più volte denunciato questa situazione e che nei giorni scorsi ha predisposto una Ordinanza Sindacale per permettere un intervento diretto per la rimozione e lo smaltimento delle imbarcazioni.

Molo Favaloro

“Con il forte vento di Libeccio di questi giorni le imbarcazioni ‘abbandonate’ al Molo Favaloro diventano ‘ingestibili’: affondano in tutto o in parte, alcune vanno alla deriva disperdendo in mare rottami inquinanti e carburante.

Sono costretto a firmare l’ordinanza Sindacale – aggiunge Martello – alla luce dei ritardi e dei mancati interventi da parte della Autorità preposte; Agenzia delle Dogane e Ministero dell’Ambiente.

Ma il Comune ha comunque mezzi limitati, non è semplice tirare in secco imbarcazioni o barconi di grandi dimensioni; e poi demolirli nel rispetto delle normative vigenti, e nel frattempo servono interventi particolari ed immediati per ripulire le acque, le coste ed i fondali.

Da soli non ce la facciamo. Chiedo al presidente Conte ed al presidente Musumeci di dichiarare lo stato di calamità. E’ l’unico modo per evitare che questo disastro ambientale comprometta il nostro mare e le nostre bellezze naturali”.

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