Traffico di rifiuti e fatture false per 19 milioni: due arresti

Redazione
Traffico di rifiuti e fatture false per 19 milioni: due arresti

Traffico di rifiuti e fatture false per 19 milioni: due arresti. Traffico di rifiuti metallici e fatture false. Queste le accuse mosse dalla Procura di Brescia nei confronti di due imprenditori, di Roè Volciano e Bagnolo Mella.

Sono raggiunti da ordinanza di custodia cautelare e finiti agli arresti domiciliari nell’ambito di un’inchiesta condotta dai carabinieri Forestali della Stazione di Vobarno.

I due imprenditori avrebbero emesso tramite delle società cartiere centinaia di fatture per operazioni inesistenti, dell’importo complessivo di circa 19 milioni di euro.

Una parte, inoltre, di tali fatture false, i cui proventi erano trasferiti in conti correnti in Ungheria, in Croazia e nella Repubblica Slovacca, sarebbe emessa per coprire un traffico illecito di rifiuti metallici.

Traffico che si svolgeva tra aziende di Castenedolo e Montichiari gestite da altri quattro imprenditori indagati a piede libero anche per autoriciclaggio.

Stando agli atti, nei due stabilimenti sarebbero conferite in nero centinaia di tonnellate di rifiuti metallici da parte di molteplici soggetti non autorizzati.

I rifiuti erano gestiti abusivamente per poi essere rivenduti a terze imprese, accompagnati da false certificazioni attestanti l’avvenuto recupero dei rifiuti in realtà mai eseguito.

Denunciati anche alcuni trasportatori, che rifornivano illecitamente di rottami le aziende incriminate per il traffico di rifiuti, alle quali è contestata anche l’omessa esecuzione dei controlli radiometrici obbligatori sui rottami metallici.

Mazzetta da 70mila euro ai finanzieri: imprenditore in carcere

Ci ha provato e gli è andata decisamente male. Ha cercato di corrompere i finanzieri che stavano perquisendo il suo capannone con una mazzetta da 70mila euro e si è ritrovato, prima in manette per istigazione alla corruzione.

Poi davanti al giudice che l’ha condannato a due anni e due mesi e ha disposto la confisca del contante, poco meno di 800mila euro, che gli fu sequestrato dalla Gdf. Protagonista un 65enne imprenditore di Lograto nel settore delle manutenzioni meccaniche di origini siciliane. (fonte GDB)

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