Tragedia al poligono di tiro: muore dopo aver sparato. Suicidio?
Tragedia al poligono di tiro: muore dopo aver sparato. Suicidio? La tragedia nel pomeriggio di oggi, 15 aprile, all’interno del poligono di tiro di Teramo, all’Acquaviva, nella zona degli impianti sportivi.
Un uomo di 58 anni, R. F. B, nato a Torino e residente a Bellante, in provincia di Teramo, è deceduto a causa di un colpo di pistola che lo ha raggiunto alla testa. Sul posto il 118, la squadra Volante e la Mobile per ricostruire la dinamica della vicenda.
Sembrerebbe molto probabile l’ipotesi del suicidio, come è confermato dalle Forze dell’Ordine che hanno potuto visionare le telecamere di videosorveglianza e raccolto le prime testimonianze dei presenti.
Ipotesi suicidio
Stando a quanto scrivono i media locali, il 58enne era un frequentatore abituale del Tiro a segno nazionale, da circa tre anni. L’uomo si stava esercitando, aveva accanto il suo istruttore, quando avrebbe rivolto contro se stesso la pistola.
La stava maneggiando ed è partito un colpo a bruciapelo nella ‘gabbia’ della linea di tiro. Pare che, prima di premere il grilletto, abbia aspettato che l’istruttore, il presidente della Teramo Ambiente, Luca Ranalli, che si trovava alla sua sinistra, si abbassasse per raccogliere dei bossoli.
I soccorsi sono stati immediati portati da tutti, dagli istruttori, dal direttore di poligono, e subito anche dal personale del 118, ma tutto è stato inutile: il colpo partito dalla pistola lo ha ucciso all’istante.
Sul posto sono intervenuti gli agenti della squadra volante, poi la scientifica per i rilievi, e gli uomini della squadra mobile diretti dal vicesquestore Roberta Cicchetti. Al termine del sopralluogo il magistrato ha concesso il nulla-osta per la rimozione della salma che è stata trasferita all’obitorio dell’ospedale Mazzini.
Carceri: Sulmona è Covid free
Il carcere di Sulmona finalmente libero dal covid. Ad annunciarlo Mauro Nardella, della Uil-Pa. Con l’inoculazione delle dosi riservate alle persone fragili è stata completata, infatti la somministrazione dei vaccini a tutti gli attori rientranti nel circuito penitenziario di Sulmona.
Sia gli operatori di servizio nel penitenziario che i detenuti hanno effettuato il primo vaccino. Così che seppur parzialmente il carcere è ora struttura Covid “free”. “Sono soddisfatto perchè mi sono molto battuto affinché si ponesse finalmente un freno allo stillicidio di situazioni venutesi a creare nel carcere e capaci di fare vivere un autentico inferno a chi le ha direttamente subìte”, precisa l’esponente sindacale.
“In un momento come quello che attualmente si vive in molti penitenziari italiani, dove sono di fatto ferme le politiche vaccinali; essere riusciti nell’intento di completare il tutto seppur limitatamente alla prima dose è motivo di grande soddisfazione”.
Nardella ha quindi ribadito che continuerà comunque, la sottoposizione di personale e detenuti del carcere di Sulmona a periodici tamponi preventivi.