Tragedia in A4. Filippo muore a 25 anni per uno schianto tra tir

Redazione
Tragedia in A4. Filippo muore a 25 anni per uno schianto tra tir

Tragedia in A4. Filippo muore a 25 anni per uno schianto tra tir. Si chiamava Filippo Bubbo il giovane camionista rimasto ucciso in un incidente stradale avvenuto in Veneto martedì 19 gennaio. Rimasto coinvolto nel tamponamento tra due autoarticolati sull’autostrada A4.

Nel tratto tra il nodo di Portogruaro e San Stino, in direzione Venezia, per il ragazzo, di venticinque anni. Non c’è stato nulla da fare nonostante i soccorsi e l’intervento dell’elicottero del 118.

Lo schianto è violentissimo tanto che la parte anteriore del camion di Filippo è andata distrutta, mentre il giovane è rimasto incastrato nella cabina di guida. Per liberarlo è necessario l’intervento dei vigili del fuoco.

La strada teatro della tragedia è rimasta chiusa fino per ore dopo l’incidente. Le indagini sull’accaduto sono affidate alla polizia stradale. “Filippo era il fiore all’occhiello della famiglia. Era buono, generoso. Sapeva essere educato e rispettoso”, ripete il papà Francesco, ancora incredulo per l’accaduto.

Secondo quanto riportato dai media locali, il giovane era originario della Calabria, ma da tempo viveva a Pisa. A Petronà, dove vive ancora parte della sua famiglia, si era diplomato.

E, dopo aver conseguito le patenti per il camion, aveva seguito le orme del padre e dello zio. Iniziando a lavorare come autista per una ditta di trasporti di famiglia con sede legale a Pisa e base operativa a Livorno.

La drammatica notizia dell’incidente mortale ha destato profondo cordoglio sia a Petronà che nel Pisano. Tantissimi anche i ricordi sui social del venticinquenne. “Dove sei sparito, perché te ne sei andato senza avvertirci, senza salutarci, non è che ci stai facendo uno scherzo?”.

Si legge in uno dei tanti post apparsi nelle ultime ore su Facebook. Chi lo conosceva descrive il giovane camionista come un ragazzo umile, semplice ed educato. “Ma una cosa Filì non ci è piaciuta, fattelo dire, questo scherzo non ce lo dovevi fare…”, continua l’amico.

Si lega una cintura al collo per una sfida su TikTok: grave bimba di 10 anni

Una bambina di dieci anni si trova ricoverata da ieri nel reparto di rianimazione all’ospedale “di Cristina” di Palermo in gravi condizioni. La bambina è arrivata in ospedale, accompagnata dai genitori, in arresto cardiocircolatorio dovuto a un’asfissia prolungata. Secondo le prime ricostruzioni confermate dalla polizia, la ragazzina aveva partecipato a una “sfida social” estrema.

Si sarebbe legata, senza pensare alle conseguenze, una cintura alla gola per partecipare su TikTok, uno dei social al momento più seguiti dagli adolescenti, a Black out challenge, una prova, una sfida di soffocamento estremo.

Quella pericolosissima prova si è trasformata però in tragedia. Il cuore della bambina si sarebbe fermato per alcuni interminabili minuti prima di ricominciare a battere grazie alle manovre rianimatorie eseguite dal personale sanitario.

Al momento, le sue condizioni sono giudicate molto critiche. Secondo le primissime informazioni, tutto sarebbe accaduto la scorsa notte a Palermo. La bimba sarebbe stata trovata in bagno dai genitori.

Sulla vicenda sono in  corso indagini della polizia che, nel frattempo, ha sequestrato il cellulare della bambina. Il sequestro si è reso necessario anche per scoprire se alle spalle della sfida ci siano persone adulte.

La bambina portata dai genitori in ospedale

La sfida che la bambina avrebbe tentato su TikTok consiste nello stringersi una cintura attorno al collo e resistere il più a lungo possibile. Una sfida questa molto pericolosa, soprattutto se ad affrontarla sono bambini.

La bambina palermitana, infatti, secondo le prime ricostruzioni, avrebbe seguito i vari passaggi prima di restare asfissiata, crollando per terra ormai senza forze, in forte crisi respiratoria e in arresto cardiocircolatorio.

Quando i genitori della bambina si sono accorti di quanto stava accadendo l’avrebbero subito liberata dalla cintura e portata immediatamente in ospedale, dove l’intervento dei sanitari ha scongiurato la morte della bambina.

La direzione sanitaria è in contatto con le forze dell’ordine e con la magistratura che dovrà ricostruire la dinamica dell’incidente e chiarire i contorni della vicenda. Contorni che potrebbero riservare brutte sorprese. Fonte Fanpage

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