Tragedia sui binari: uomo investito da un treno
Tragedia sui binari: uomo investito da un treno. Un uomo è stato investito e ucciso da un treno ieri sera nei pressi di Massafra in provincia di Taranto. Il cadavere nei pressi dei binari è stato notato dal conducente di un convoglio che ha rallentato e si è fermato per lanciare l’allarme.
Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 e i militari della compagnia carabinieri di Massafra. Per la vittima, purtroppo, non c’è stato nulla da fare. Stando alle prime notizie, la vittima sarebbe uno straniero.
L’incidente
L’allarme è scattato poco prima delle 19 nei pressi del passaggio a livello di via Ferrara, nella zona industriale di Massafra. Il corpo riverso sui binari è visto da uno dei conducenti di un treno che ha rallentato sino a fermarsi.
Quando è sceso dal convoglio il conducente ha lanciato l’allarme chiedendo l’intervento dei soccorritori. Sul luogo della tragedia sono arrivati i carabinieri della compagnia di Massafra e gli agenti della Polizia ferroviaria che hanno tentato di ricostruire la dinamica dell’incidente e di identificare la vittima.
La prima ipotesi è che l’uomo sia investito da un treno in corsa e che il suo corpo sia rinvenuto in un momento successivo, ovvero quando è passato un altro convoglio.
Madre trascura alimentazione e scuola figlia, affidata al papà
Il Tribunale civile di Bari, in una causa di divorzio, ha disposto “l’affidamento super esclusivo” della figlia di quasi 9 anni al padre, “con declaratoria di decadenza della responsabilità genitoriale” della madre
E sospensione temporanea dei rapporti madre/figlia, “fino al pieno recupero da parte della donna delle proprie capacità genitoriali attraverso un percorso di sostegno psicologico”.
La sentenza giunge al termine di una causa di divorzio durata oltre 3 anni, partita dal ricorso del padre che lamentava di non poter vedere la figlia se non “per pochissimi minuti e solo grazie agli insegnanti della piccola prima dell’uscita da scuola”, a causa del “perdurante, palese ostruzionismo” della ex moglie.
I giudici evidenziano la “assoluta inidoneità della madre a rendersi affidataria in condiviso della minore”. “Non può essere trascurata la gravissima circostanza – si legge nella sentenza – che ha indotto la figlia a rifiutare la figura paterna”;
la donna inoltre “si è rivelata del tutto insofferente all’osservanza delle prescrizioni dettate dai servizi sociali per gestire gli incontri padre/figlia”, omettendo di portare la bambina agli incontri senza avvertire
O portandola in ritardo e “non è mai intervenuta in maniera assertiva, sincera e collaborativa per il bene della figlia, trascurando di mettere al centro del suo agire il benessere della figlia”. (ansa.it)