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Tragedia sul lavoro: operaio precipita da impalcatura e muore

Pubblicato il 1 Febbraio 2022 - 16:15

Tragedia sul lavoro: operaio precipita da impalcatura e muore

Tragedia sul lavoro: operaio precipita da impalcatura e muore. Un operaio di 50 anni è morto all’interno dell’azienda ‘Ecoprogetto’ di Fusina, in provincia di Venezia.

Sarebbe  precipitato da un’impalcatura. Gli operatori sanitari del Suem 118, intervenuti sul posto, hanno cercato di rianimarlo; ma non hanno potuto fare altro che constatare il decesso.

L’uomo sarebbe morto sul colpo. Sul posto è intervenuta la polizia ed è stato attivato contestualmente lo Spisal. Si tratta dell’ennesima tragedia sul lavoro. Proprio ieri, Lunedì 31 gennaio, è morto un altro cinquantenne.

Vittima di un incidente sul lavoro avvenuto una settimana prima, sempre nella zona industriale di Venezia. Lavorava per una ditta esterna alla Pilkington di Porto Marghera.

E’ stato centrato da una pala meccanica in movimento, le complicazioni subentrate dopo il ricovero hanno aggravato lo stato clinico portandolo successivamente alla morte.

“La Filctem Cgil di Venezia – afferma il sindacato – da sempre sostiene che la sicurezza sui posti di lavoro viene prima del lavoro stesso, nonostante si continui a discuterne quotidianamente

Si comprende che questo fenomeno è qualcosa assai difficile da debellare, nessuno può permettersi di non mettere la sicurezza in primo piano, sicurezza non è semplicemente un termine ma qualcosa da pretendere in ogni momento”.

Incidente Suv: Procura, indagato già condannato per ebbrezza

Il cittadino di origine bulgara che due giorni fa ha causato un incidente stradale sull’autostrada A28 provocando la morte di due giovani donne, ha già riportato tre condanne definitive, di cui una per guida in stato di ebbrezza.

Lo rende noto il Procuratore di Pordenone, Raffaele Tito, precisando che l’uomo “in caso di condanna non potrà in nessun caso beneficiare della sospensione condizionale della pena”.

Il Procuratore Tito ha anche ricordato che “ricorre la cosiddetta ‘quasi flagranza’ quando l’arresto è operato dalla Polizia giudiziaria; sulla base della immediata e autonoma percezione delle tracce del reato e del Loro collegamento inequivocabile con l’indiziato.

Poiché, nel caso in esame, la Polizia è giunta sul posto pochi minuti dopo i fatti e, senza intervalli temporali, ha proceduto all’accertamento dei fatti che hanno, sempre senza soluzione di continuità, condotto all’identificazione dell’autore del reato.

Arresto obbligatorio

Ed alla sua apprensione presso l’abitazione, è richiesta la convalida dell’arresto obbligatorio in flagranza di reato”. Il Procuratore di Pordenone ha anche precisato che, “rilevando che la causa dell’incidente, secondo la ricostruzione della Polizia stradale, è da ricercare nella eccessiva velocità del veicolo investitore

E nel mancato rispetto delle distanze di sicurezza rispetto ai veicoli che precedevano, questa mattina è  chiesta, al GIP, l’applicazione della misura cautelare in carcere; contestando il delitto di omicidio stradale.

Con le aggravanti di essersi dato alla fuga, di avere cagionato la morte di più persone. E di avere commesso il fatto in stato di ebbrezza alcolica”. Il Procuratore Tito ha inoltre ricordato che all’indagato è contestato il fatto di non avere ottemperato all’obbligo di prestare assistenza alle persone ferite. (ansa.it)

Redazione

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