Trento: Massimiliano Lucietti ucciso con un colpo alla nuca

Redazione
Trento: Massimiliano Lucietti ucciso con un colpo alla nuca

Trento: Massimiliano Lucietti ucciso con un colpo alla nuca. E’ stato ucciso da un colpo di arma da fuoco mortale che lo ha raggiunto alla nuca, il giovane cacciatore Massimiliano Lucietti, trovato morto domenica mattina nei boschi del comune di Peio, in provincia di Trento.

Lo ha stabilito la perizia balistica sul colpo che ha colpito il giovane togliendoli la vita. A darne notizia è l’Ansa che lo apprende da fonti degli inquirenti che operano sul posto.

Escluso il suicidio

L’esame esterno del corpo del 24enne, volontario dei vigili del fuoco e dipendente delle Fucine Film di Ossana, ha stabilito dunque che non si è potuto trattare di suicidio. La perizia dunque ha escluso con certezza una delle possibile cause della morte del ragazzo anche se già ritenuta improbabile, quella del gesto estremo.

Questo perché l’esame del corpo del giovane cacciatore ha stabilito che il foro d’entrata del proiettile che l’ha ferito mortalmente è sulla nuca. Secondo la perizia, il colpo, sparato da una distanza di almeno mezzo metro, ma probabilmente maggiore, è poi uscito dal collo.

A questo punto la stessa perizia dunque sembra mettere da parte anche l’ipotesi di un incidente di caccia autonomo con un colpo partito dalla sua arma. Al contrario, appare confermare che a sparare sia stata un’altra persona.

Ucciso da qualcuno

Risultati che insieme agli  altri elementi investigativi raccolti finora sembrano avvalorare sempre di più l’ipotesi che Massimiliano Lucietti sia rimasto ucciso da qualcuno.

Una delle ipotesi è che possa essere stato il 59enne Maurizio Gionta, rinvenuto cadavere dopo essersi tolto la vita il giorno seguente la morte dell’amico, sparandosi alla testa, ma non è esclusa al momento la possibile presenza sul posto di un terzo cacciatore.

Massimiliano aveva appena imboccato un sentiero nella frazione di Celledizzo per andare a caccia quando è stato ritrovato senza vita nel primo mattino di domenica con una ferita al collo.

Il corpo senza vita di Massimiliano Lucietti era segnalato proprio da Gionta. L’uomo, che era sentito come persona informata sui fatti ma non era indagato, il giorno dopo è andato nella stessa zona dove si è ucciso. Nella sua auto un indizio: un biglietto con sopra la scritta “Non incolpatemi per quello che non ho fatto”.

Sul caso la Procura di Trento per ora ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti come da prassi ha disposto l’autopsia sul corpo del 24enne che potrà dare altre risposte.

Altre risposte per chiarire il caso dei due cacciatori morti a distanza di 24 ore l’uno dall’altro arriveranno dall’analisi delle armi sequestrate per capire quale fucile abbia sparato.

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