Treviso: morto un enologo e il suo collega grave. Caduti in una cisterna da vino

Redazione
Treviso: morto un enologo e il suo collega grave. Caduti in una cisterna da vino
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Treviso: morto un enologo e il suo collega grave. Caduti in una cisterna da vino. Due operai sono precipitati all’interno di una cisterna a rischio esalazioni nella Cantina Cà di Rajo, a San Polo di Piave, in provincia di Treviso.

L’incidente è avvenuto intorno alle ore 14.10 di ieri. Uno dei due operai è morto mentre l’altro sarebbe gravissimo. Le operazioni di soccorso sono andate avanti per tutta la sera, da parte degli operatori del 118 e dei vigili del fuoco. Sul postosi sono portati  anche i Carabinieri.

Un morto, l’altro è grave

Uno dei due operai è morto sul posto, mentre il collega, dopo essere stato recuperato dai vigili del fuoco, è stato portato in ospedale. La richiesta di soccorso è giunta dal 118 per recuperare i due operai, colti da malore durante la pulizia di un silos.

Sono intervenute le squadre dei vigili del fuoco dai distaccamenti di Motta di Livenza e Conegliano. Sul posto anche i carabinieri e gli ispettori dello Spisal.

La vittima era un enologo

Era un enologo dipendente della cantina Cà di Rajo la vittima dell’incidente avvenuto oggi in un silos dell’azienda, a San Polo di Piave: si tratta di Marco Bettolini, 47 anni, di Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza.

La persona ferita, ricoverata in serie condizioni a Treviso, ha 31 anni e risiede a Cordignano, in provincia di Treviso. Secondo la ricostruzione dei carabinieri i due sarebbero colti da malore in seguito all’inalazione delle emissioni gassose sviluppate dal vino contenuto in una cisterna, cadendovi all’interno.

Bettolini sarebbe morto per annegamento, mentre il collega si sarebbe avvicinato al margine del contenitore per cercare di prestargli soccorso, rimanendo a sua volta intossicato dal gas.

Il titolare di Cà di Rajo, Simone Cecchetto, si è detto «Stravolto dal dolore. Per noi sono due fratelli, due figli. I miei pensieri vanno solo a questi due ragazzi, che sono cresciuti con noi, e alle loro famiglie. Preghiamo perché il ragazzo rimasto ferito – ha concluso – si riprenda il prima possibile».

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