Trovato morto escursionista disperso su montagne cuneesi

Redazione
Trovato morto escursionista disperso su montagne cuneesi

Trovato morto escursionista disperso su montagne cuneesi. E’ stato trovato morto l’escursionista di 65 anni che ieri non ha fatto ritorno dalla cima di Nasta, sulle montagne cuneesi della Valle Gesso.

L’elicottero dei vigili del fuoco ha individuato la salma in un canalone appena sotto la cima; dove è ritrovata la sua firma sul libro di vetta. Il medico a bordo dell’eliambulanza dell’Emergenza Sanitaria Piemontese non ha potuto fare altro che constatarne il decesso.

Alle ricerche, scattate ieri sera dopo l’allarme della famiglia che non lo ha visto rientrare, hanno partecipato anche il soccorso alpino, la guardia di finanza e i carabinieri.

Trovata ieri sera l’auto della vittima al Pian della Casa del Re, i soccorritori sono saliti fino alla cima di Nasta, a oltre 3.100 metri di quota, senza trovare traccia dell’uomo.

Per individuare il quale è stato necessario attendere il giorno e l’invio dell’elicottero Drago 121 da Torino. Grande appassionato di montagna, la vittima era residente a Caraglio, sempre nel Cuneese.

Nel video rap immagini figli blogger, denunciato Baby Gang

Nuovi guai per il rapper Baby Gang, nome d’arte del 19enne Zaccaria Mouhib, tra gli indagati nell’inchiesta sui disordini avvenuti il 10 aprile in zona San Siro, a Milano, durante la produzione di un video rap.

La Guardia di Finanza di Torino lo ha denunciato per avere indebitamente utilizzato la foto dei figli di una nota influencer, accostando la loro immagine al contenuto di una canzone immessa nella rete che descrive la vita in prigione del protagonista.

Violazione del diritto d’autore e diffamazione sono le accuse nei confronti del rapper e di altre due persone, il regista e il realizzatore del video musicale, nell’ambito dell’indagine – denominata Paventia – coordinata dalla Procura di Torino.

Secondo la Guardia di Finanza, il rapper ha acquisito la fotografia dei figli minori della blogger all’interno del suo sito; tutelato dal diritto d’autore, per poi riprodurla abusivamente nel videoclip e nella copertina di una nota composizione musicale; che ha ottenuto quasi 10 milioni di visualizzazioni e che descrive la vita in prigione del protagonista.

Diffamazione

Per quest’ultimo motivo è ritenuto che la riproduzione fosse anche diffamatoria nei confronti dei bambini. Per tutelare i minori, ed evitare la reiterazione del reato, è chiesto di rimuovere e oscurare le immagini e i video.

Immagini e video riprodotti sulle note piattaforme Apple Music Service (Itunes), Spotify, Deezer, Telecom, Qobuz.com e Amazon. Al noto rapper, e agli altri due indagati, sono contestate anche le sanzioni amministrative previste dalla legislazione in materia di copyright.

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