Uccide il figlio di due anni e lo poggia sulla cassa del supermercato

Redazione
Uccide il figlio di due anni e lo poggia sulla cassa del supermercato

Uccide il figlio di due anni e lo poggia sulla cassa del supermercato. Una donna di 43 anni avrebbe poggiato il cadavere del figlioletto 2 anni sul nastro trasportatore della cassa di un supermercato.

Secondo le prime indiscrezioni, il bimbo sarebbe stato ucciso a coltellate. I carabinieri sono intervenuti nel supermercato di Città della Pieve, a Perugia. La donna avrebbe adagiato sul nastro trasportatore il corpicino senza però fornire alcuna spiegazione.

Il cadavere del piccolo Alex reca ferite d’arma da taglio al collo e al torace. La donna è stata portata in caserma ed è attualmente in stato confusionale. La sua posizione ora è al vaglio degli inquirenti.

Il tutto sarebbe avvenuto intorno alle 16.20 di oggi nel supermercato Lidl di Po Bandino. Secondo quanto riferito, la donna avrebbe cercato di chiedere aiuto poggiando il corpo del piccolo sul nastro trasportatore.

Ma, sempre secondo quanto appurato dai soccorritori, il bimbo era ormai già deceduto. Diverse le ferite da arma da taglio su tutto il corpo. Secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine, la 43enne viveva con il figlio a casa di un conoscente.

In questo momento i carabinieri stanno raccogliendo le testimonianze dei clienti del supermercato. La donna avrebbe fatto il suo ingresso all’interno dell’attività commerciale con il cadavere sanguinante di suo figlio in braccio.

“Quello che è certo – ha spiegato il sindaco di Po Bandino, Fausto Risini – è che si tratta di una tragedia accaduta in un piccolo centro che solitamente è molto tranquillo. Ora tutti i cittadini sono sconvolti”.

Va a palazzo di giustizia ma in zaino barattolo con hascisc

Doveva entrare nel palazzo della Corte d’Appello di Perugia. Ma durante i normali controlli di sicurezza all’ingresso, nello zaino gli è stato trovato un barattolo di vetro che conteneva 47,55 grammi di hascisc.

E quindi la polizia ha arrestato il giovane (tornato in libertà dopo la convalida). La squadra volante è intervenuta dopo che il personale di vigilanza al palazzo di giustizia aveva individuato il contenitore.

L’hascisc – riferisce la Questura – è risultato con principio attivo altamente superiore ai limiti consentiti dalla legge e ritenuto utile per confezionare 425 dosi. Di qui l’arresto per detenzione ai fini di spaccio di stupefacente.

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