Uccide moglie e figlio poi tenta suicidio, salvato dai carabinieri

Redazione
Uccide moglie e figlio poi tenta suicidio, salvato dai carabinieri

Uccide moglie e figlio poi tenta suicidio, salvato dai carabinieri. Ha ammazzato la moglie e il figlio, di appena 5 anni, per poi tentare il suicidio lanciandosi dal balcone di casa. Dramma famigliare a Carmagnola, nel Torinese.

I Carabinieri hanno trovato l’uomo a terra nel cortile del condominio. Alexandro Riccio, 39 anni, è ricoverato al Centro Traumatologico Ospedaliero di Torino, non dovrebbe essere in pericolo di vita.

Molto probabilmente, al culmine di una lite famigliare e per motivi ancora da accertare avrebbe colpito a morte, utilizzando un corpo contundente, la moglie quasi coetanea Teodora Casasanta e il figlio Ludovico di appena cinque anni.

L’allarme nel cuore della notte – erano circa le 3 – in Via Barbaroux è stato dato dai vicini svegliati dalle urla di un litigio. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale e della compagnia di Moncalieri.

Riccio ora è piantonato in ospedale in stato di fermo dagli stessi militari dell’Arma. Gli investigatori hanno definito come “agghiacciante” la scena del delitto, una volta entrati in casa. Secondo le ricostruzioni, l’omicida non aveva precedenti.

Un duplice omicidio che sembra ricalcare la strage avvenuta ai primi di novembre in un centro a pochi chilometri di distanza da Carmagnola: a Carignano. In quell’occasione Alberto Accastello, 40enne ha esploso diversi colpi d’arma da fuoco.

Aveva utilizzato una pistola legalmente detenuta colpendo la moglie, Barbara Gargano di 38 anni, i due figli minori, Alessandro e Aurora, e il cane. Infine l’uomo ha rivolto l’arma contro se stesso sparandosi un colpo alla testa. Nessuno di loro ha avuto salva la vita.

Milano, trovato morto un clochard alla stazione Garibaldi: è il quarto in un mese

Senza vestiti e ricoperto solo da alcuni cartoni e coperte. Così è stato trovato il corpo senza vita ieri giovedì 28 gennaio nel pomeriggio di uomo senza fissa dimora all’interno della stazione Garibaldi di Milano.

Stando a quanto precisato dalla polizia ferroviaria e riportato dal Corriere della Sera, la vittima, non ancora identificata, è stata trovata nei pressi dell’ex zona rialzo al binario 1, verso le 18. Seppur non ancora noto nome e cognome, tanti pendolari conoscevano il senza tetto che in stazione ormai era presenza fissa.

Tra le cause della morte le basse temperature

A dare l’allarme sono stati alcuni passanti che hanno subito chiamato gli agenti e i soccorritori del 118: i medici dell’automedica e i paramedici di un’ambulanza non hanno potuto far altro che accertarne il decesso.

Dai primi accertamenti medici, sembrerebbe che l’uomo era morto diverse ore prima. Si indaga ora sulle cause dell’accaduto: al vaglio degli investigatori della Polfer l’ipotesi di un malore legato alle basse temperature della notte, contando che l’uomo è stato trovato anche con pochi indumenti addosso.

È il quarto clochard morto in un mese

Non è che l’ennesimo clochard morto in pochi giorni in Lombardia. Il 28 dicembre in via Fratelli Zoia, in zona Quarto Cagnino, è stato trovato il corpo di un clochard di 76 anni: anche in questo caso l’uomo è morto probabilmente a causa del gelo e delle intense nevicate di quei giorni.

Due giorni dopo, sabato 2 gennaio, un altro clochard è morto tra via Ferrari e viale don Sturzo in zona Porta Garibaldi: anche in questo caso, il 53enne è morto per cause naturali e probabilmente a causa delle basse temperature.

Morti tragiche che però non hanno riguardato solo la città di Milano. Stessa sorte per ragazzo di 25 anni di Mortara, in provincia di Pavia, trovato morto in un fossato: probabilmente anche in questo caso la morte è stata causata dal clima rigido. Quattro tragedie per il freddo una dopo l’altra.

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