Ucciso 55enne, il figlio aveva ucciso il figlio di un boss

Redazione
Ucciso 55enne, il figlio aveva ucciso il figlio di un boss

Ucciso 55enne, il figlio aveva ucciso il figlio di un boss. Una lunga scia di sangue in provincia di Foggia. Un uomo di 55 anni, Gerardo Lorenzo Tammaro, è ucciso questa mattina in un agguato in strada.

L’agguato

L’omicidio è avvenuto in via Salvo D’Acquisto, a Orta Nova, in provincia di Foggia. Il 55enne, di professione agricoltore e incensurato, è colto di sorpresa da due persone arrivate in sella ad uno scooter di grossa cilindrata e ucciso con diversi colpi di arma da fuoco, almeno quattro secondo una prima ricostruzione.

La vittima, il figlio omicida e la spinta alla confessione

La sera del 3 settembre Andrea Gaeta è ucciso a colpi di pistola di fronte alla sua auto, a bordo della quale c’erano quattro ragazzi, tra i quali l’ex fidanzata di Mirko Tammaro, il 26enne di Orta Nova sottoposto a fermo per l’omicidio e ristretto nel carcere di Foggia.

Il movente dell’omicidio, stando a quanto ricostruito dai militari sulla base delle testimonianze raccolte, sarebbe riconducibile alla gelosia: Tammaro sarebbe lasciato dalla fidanzata qualche giorno prima e avrebbe visto la ragazza assieme ad Andrea Gaeta.

La sera dell’omicidio Gaeta sarebbe visto in un bar di Orta Nova assieme ad alcuni amici, tra i quali la ex di Tammaro. Stando alle loro dichiarazioni, Tammaro sarebbe passato ripetutamente con l’auto e nel corso della serata avrebbe tempestato di telefonate la giovane rivolgendole anche minacce di morte.

Il gruppo composto da quattro ragazzi si sarebbe allontanato dal bar e sarebbe salito sull’auto di Gaeta, superando quella di Tammaro che, subito dopo, avrebbe iniziato a lampeggiare pretendendo che accostasse.

Dopo aver affiancato l’auto di Gaeta, Tammaro avrebbe invitato il 20enne a uscire dall’abitacolo. Una volta fuori, avrebbe estratto una pistola e premuto il grilletto.

Tammaro si è poi costituito ai carabinieri, pare su invito di suo padre, presso il casello autostradale di Termoli, e ha poi fatto ritrovare l’arma, una pistola revolver calibro 356 magnum, ai margini della strada statale 26 in agro di San Ferdinando di Puglia (Barletta).

Motivo per cui gli investigatori inquadrano l’agguato di stamane come una possibile vendetta della famiglia Gaeta, ad un mese esatto di distanza dall’atroce delitto.

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