Udine: laurea alla memoria per la 23enne Sara Butelli
Udine: laurea alla memoria per la 23enne Sara Butelli. “Per l’impegno, la determinazione e il sacrificio dimostrati per raggiungere un nuovo importante traguardo negli studi prima che fosse prematuramente strappata alla vita“.
Con questa motivazione l’Università di Udine ha conferito la laurea alla memoria in Diritto per le imprese e le istituzioni a Sara Butelli, giovane studentessa di Cividale del Friuli, in provincia di Udine, deceduta a soli 23 anni dopo una lunga battaglia contro un male che l’aveva colpita.
La cerimonia in onore della giovane scomparsa quattro anni fa si è svolta nei giorni scorsi nella sede del rettorato a Palazzo Antonini Maseri alla presenza di famigliari e amici di Sara Butelli.
Il rettore Roberto Pinton ha consegnato nelle mani del padre della giovane, Valter, della madre, Paola, e del fratello Andrea, la pergamena di laurea con indicate le motivazioni del conferimento del titolo esprimendo alla famiglia la vicinanza della comunità accademica.
Il valore simbolico della laurea
Un diploma di laurea privo di valore giuridico ma di grande valore simbolico per la famiglia Butelli e i tanti amici della giovane. Una scelta quella di conferire la laurea alla memoria a Sara Butelli che ha trovato l’appoggio unanime del mondo accadimento.
Come dimostrano la presenza alla cerimonia anche del prorettore vicario, del delegato alla didattica, della la direttrice del Dipartimento di Scienze giuridiche, e della vicecoordinatrice del corso di studio che Sara frequentava
Del resto era sta la stessa Commissione didattica di ateneo nel 2019 ad avviare la procedura giunta a termine lo scorso febbraio con la proposta formale del Consiglio di Dipartimento di Scienze giuridiche.
Dopo essersi diplomata al Liceo Classico, infatti Sara Butelli si era iscritta al Corso di laurea triennale in Diritto per le imprese e le istituzioni, trascorrendo anche alcuni mesi in Australia grazie al programma Erasmus.
Si era distinta per l’impegno e la determinazione a proseguire gli studi nonostante le condizioni di salute precarie dovute alla malattia che stava affrontando da tempo.