Ue fissa paletti a Intelligenza artificiale, vietati sistemi pericolosi per diritti
Ue fissa paletti a Intelligenza artificiale, vietati sistemi pericolosi per diritti. Necessita di una regolamentazione chiara e dettagliata la nuova tecnologia informatica dell’intelligenza artificiale.
Essa potrebbe rappresentare in taluni casi una minaccia per la sicurezza, i mezzi di sussistenza e i diritti delle persone, a dirlo è la Commissione Ue nella sua proposta di legge, la prima sull’AI, svelata proprio in queste ore.
E’ Ursula Von der Leyen a descriverne gli standard elevati per l’Europa, un’opportunità veramente vantaggiosa. La presidente dichiara. “Oggi presentiamo anche un piano coordinato; per delineare le riforme e gli investimenti di cui abbiamo bisogno per garantire la nostra posizione di leader in AI, a livello mondiale.
150 miliardi di investimenti
Con quasi cento cinquanta miliardi di euro di investimenti digitali – il 20% del budget con cui la Next Generation Europea contribuirà a rafforzare l’eccellenza dell’Intelligenza artificiale in Europa”.
Questo, dopo che una lettera trasversale di centosedici deputati ha chiesto alla Commissione Europea di affrontare i rischi per i diritti fondamentali sollevati dalle applicazioni IA ad alto rischio.
Sono sottolineati i punti di affidabilità e trasparenza nei processi che includeranno l’intelligenza artificiale e proprio la Vogliamo una AI affidabile”, scrive su Twitter la commissaria Margrethe Vestager.
La manipolazione di persone attraverso tecniche subliminali al di là della loro coscienza sarà vietato e severamente punito; inoltre intende vietare anche la sorveglianza indiscriminata applicata in modo generalizzato.
Il social scoring
La bozza vieta anche la pratica del “social scoring” nelle applicazioni IA, tecnologia resa tristemente famosa dal sistema centralizzato di rating sociale della Cina. Ricordiamo che il social scornig è un sistema di controllo sociale di massa.
Il Social credit system è da più voci definito quasi orwelliano. Serve a monitorare cittadini, enti e imprese attraverso un complesso sistema di controllo e valutazione, connesso a misure premiali e sanzionatorie conseguenti al controllo.
Insomma, pochi parametri chiari che rendono la proposta della Commissione Europea il punto di forza con il quale ci si presenterà con il settore nel mondo.
Simona Piro