Una puntura per smettere di ingrassare per sempre? Lo studio italiano che irrompe al congresso mondiale
Un team biotech italiano ha presentato al congresso mondiale di endocrinologia un nuovo trattamento sperimentale che promette di “riprogrammare” il metabolismo. Ecco cosa sappiamo.
Un’iniezione che potrebbe cambiare per sempre il modo in cui affrontiamo obesità e sovrappeso. È questa la promessa – ancora in fase sperimentale – del lavoro presentato da una biotech italiana al congresso mondiale di endocrinologia. Il progetto utilizza la tecnologia dell’RNA per agire sui meccanismi di accumulo del grasso e sul metabolismo basale.
La notizia, rilanciata da Repubblica Salute, ha suscitato grande attenzione internazionale.
Perché la scoperta può cambiare tutto
Oggi le terapie contro l’obesità puntano soprattutto su dieta, attività fisica e farmaci che riducono l’appetito. Questo nuovo approccio mira invece a “riprogrammare” le cellule adipose, impedendo che accumulino grasso in eccesso.
Secondo i dati presentati al congresso, nei test preclinici su modelli animali si è osservata una riduzione del peso del 30% in 8 settimane, senza ripresa dopo la sospensione.
Il coordinatore dello studio ha spiegato che l’obiettivo è “fornire un trattamento duraturo, che non agisca solo sui sintomi ma sulla causa biologica del sovrappeso”.
Obesità: un problema in crescita anche in Italia
L’Istituto Superiore di Sanità ricorda che in Italia 1 adulto su 10 è obeso e circa il 30% è in sovrappeso. Nei bambini la situazione è ancora più allarmante: secondo l’indagine “OKkio alla Salute”, il 19% dei bambini di 8-9 anni è in sovrappeso e il 9% obeso.
Un dato che preoccupa i medici perché l’obesità è legata a malattie croniche come diabete, ipertensione, patologie cardiovascolari e alcuni tumori.
Proprio per questo il Ministero della Salute ha inserito la prevenzione dell’obesità tra le priorità del Piano Nazionale della Prevenzione 2025-2028.
I limiti e i dubbi della comunità scientifica
Nonostante l’entusiasmo, restano molti interrogativi. La terapia non è ancora stata testata sull’uomo, quindi efficacia e sicurezza restano tutte da verificare.
Esperti indipendenti sottolineano che non esiste una “cura magica” per l’obesità: stile di vita e alimentazione equilibrata restano centrali. Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità invita alla cautela, ricordando che soluzioni farmacologiche innovative devono sempre essere accompagnate da programmi di prevenzione.
Un altro tema è il costo: se la terapia arrivasse sul mercato, quanto sarebbe accessibile per le famiglie?
Cosa succede adesso
I ricercatori annunciano che i primi studi clinici sull’uomo inizieranno nel 2026, con un campione limitato di pazienti obesi. Se i risultati confermeranno i dati preclinici, la terapia potrebbe essere disponibile nel giro di 5-7 anni.
Nel frattempo i medici consigliano ai cittadini di affidarsi a percorsi già consolidati, basati su alimentazione bilanciata, attività fisica e controlli regolari.