Università di Catanzaro: arrestati docenti e ricercatori
Avrebbero torturato e decapitato nei laboratori dell'università molti animali per esperimenti senza rispettare le norme igieniche
Università di Catanzaro: arrestati docenti e ricercatori. Avrebbero torturato e decapitato nei laboratori dell’università molti animali per esperimenti senza rispettare le norme igieniche.
Un’inchiesta portata avanti dalla Procura condotta dalle Guardie della Finanza ha rivelato scene di orrore che si svolgevano nei laboratori dell’Università di Catanzaro (Ateneo Magna Graecia), dove animali sono stati torturati e decapitati per progetti finanziati dal Ministero della Salute.
I laboratori implicati sono attualmente sotto sequestro e 21 persone, tra cui universitari, ricercatori e responsabili dell’Azienda sanitaria provinciale del capoluogo calabrese (Asp), sono state indagate.
Tra gli arrestati ci sono docenti e ricercatori dell’Università Magna Graecia di Catanzaro e veterinari dell’Asp. Gli esperimenti venivano condotti senza rispetto per le norme igieniche come rivelato dalle copiose gabbie sporche trovate e dalle condizioni sanitarie precarie.
Ispezioni manipolate
Le ispezioni dell’Asp avvenivano in modo manipolato per nascondere tracce degli esperimenti. Tra i 21 indagati figura anche Ciro Indolfi, presidente della Federazione Italiana di Cardiologia, responsabile di un progetto di ricerca con animali vivi.
I professori coinvolti comprendono l’ex rettore dell’Università Giovambattista de Sarro; Domenico Britti, presidente dell’Organismo preposto al benessere animale; Giuseppe Caparello, presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari; Fabio Castagna, veterinario dello stabulario di Roccelletta di Borgia; Rita Citraro, sperimentatrice e docente alla Magna Graecia; e Nicola Costa, veterinario per lo stabulario fino al 2021.
Inoltre, Antonio Leo, sperimentatore nei progetti e docente alla Magna Graecia; Giovanni Loprete, veterinario per lo stabulario di Germaneto; Ernesto Palma, responsabile del benessere animale per lo stabulario nelle vicinanze; Anselmo Poerio, veterinario dell’Asp incaricato delle ispezioni; e Giuseppe Viscomi, veterinario dell’Asp responsabile delle ispezioni negli stabulari Umg, sono gli altri individui implicati.
Luciano Conforto, veterinario, è stato sospeso dalla sua posizione nell’Asp per 12 mesi. Tra i 21 individui indagati in stato di libertà, è incluso Ciro Indolfi, presidente della Federazione italiana di cardiologia, che viene indagato per maltrattamento di animali.
Sequestrati due laboratori scientifici
L’inchiesta ha portato anche al sequestro di due laboratori scientifici utilizzati per la ricerca sugli animali e alla confisca di oltre 23.000 euro ritenuti frutto di truffe aggravate ai danni dello Stato.
Queste indagini avrebbero rivelato un sistema illecito con ispezioni “pilotate” da parte dell’Asp per nascondere le condizioni terribili dei laboratori.
La Procura ritiene che esista una rete di favoritismi e complicità tra l’Asp di Catanzaro e l’Università Magna Graecia, con quest’ultima che avrebbe utilizzato circa 2 milioni di euro in fondi pubblici per coprire le varie attività progettuali e le condizioni dei laboratori.
Gli indagati avrebbero ricavato benefici personali tramite metodi corruttivi, compresi concorsi truccati e pagamenti illeciti. È stato anche rivelato l’uso di un allevamento di animali da laboratorio non autorizzato e maltrattato che, oltre a causare la morte quindi illecita di animali, compromette anche l’affidabilità della ricerca.
In conclusione, l’operazione “Grecale” condotta dalla Guardia di Finanza di Catanzaro ha rivelato una rete di corruzione, maltrattamenti e violazioni gravi della normativa sul benessere degli animali all’interno di una delle più importanti istituzioni di ricerca italiane.