Università: escluso dai test d’accesso chi è in quarantena

Redazione
Università: escluso dai test d’accesso chi è in quarantena

Università: escluso dai test d’accesso chi è in quarantena. «Stiamo valutando la possibilità di trovare una data alternativa per consentire anche a loro di sostenere il test», ha spiegato il ministro Gaetano Manfredi

Gli studenti in isolamento perché positivi al coronavirus non potranno presentarsi ai test d’accesso all’università. Nel dettaglio non potranno partecipare ai test di accesso alle facoltà di Medicina (in programma per il 3 settembre) e Veterinaria, (che devono svolgersi oggi, 1 settembre 2020). Diecimila iscritti per 890 posti.

Direttamente esclusi

Direttamente esclusi, così, sono anche le persone che hanno avuto un contatto stretto con un positivo e che devono quindi restare in isolamento, non potendo così accedere ai test. Una brutta storia che sembra molto complessa da gestire.

La data alternativa

“Stiamo valutando la possibilità di trovare una data alternativa per consentire anche a loro di sostenere il test”. Così ha spiegato il ministro Gaetano Manfredi. Questa ipotesi apre ad un ventaglio ben più ampio di ostacoli.

Predisporre una seconda data, ovvero una sessione straordinaria, potrebbe avere come conseguenza un numero altissimo di ricorsi. Di fatto, per partecipare alla seconda data di test c’è un mese in più per studiare e quindi prepararsi.  Significherebbe che ci sarebbe un trattamento differenziale tra i partecipanti.

In più l’intero sistema universitario ne risentirebbe, perchè scegliere una seconda data significherebbe far slittare l’inizio del nuovo anno accademico. Al momento non esiste tuttavia una seconda data. Il 3 settembre più di 65mila candidati  si presenteranno per aggiudicarsi i 13.072 posti previsti a Medicina.

Ogni ateneo dovrà attenersi al piano anti Covid predisposto dal ministero della Ricerca: gel igienizzante in ogni aula, mascherine agli aspiranti medici e al personale di vigilanza presente.

Gli studenti, infine, dovranno consegnare all’ingresso la dichiarazione Covid-19 ovvero l’autocertificazione attestante lo stato di salute e verranno convocati in orari scaglionati così da evitare assembramenti. Vanity Fair 

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